Il balzo dell'indice Rt in tre regioni: anche Emilia Romagna e Lazio sopra 1

Il balzo dell'indice Rt in tre regioni: anche Emilia Romagna e Lazio sopra 1
LA CLASSIFICAVENEZIA Il Veneto è balzato a 1.63. Il dato dell'indice di contagio Rt è stato reso noto dal governatore Luca Zaia dopo i nuovi contagi del focolaio dell'area...

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LA CLASSIFICA
VENEZIA Il Veneto è balzato a 1.63. Il dato dell'indice di contagio Rt è stato reso noto dal governatore Luca Zaia dopo i nuovi contagi del focolaio dell'area centrale del Veneto, i cui casi positivi sono stati contabilizzati ieri nel report della Regione. Ma ci sono altri due territori, già nella classifica che fa riferimento al monitoraggio Covid dal 22 al 28 giugno, oltre la soglia dell'allerta: Emilia Romagna (1.28) e Lazio (1.04); con il Veneto appunto che stava nel mezzo (1.12) a causa dei micro-focolai sparsi registrati nel corso delle ultime settimana. Tutte le altre regioni invece si trovavano sotto l'1: pure la Lombardia - che tuttora, ogni giorno, conta ancora la metà dei casi positivi di tutta Italia - scende a 0,89.

Basta poco perché l'indice Rt, che misura la contagiosità del singolo positivo, cresca quando si manifestano pochi casi. E comunque costituisce un campanello d'allarme, se non avviene subito l'isolamento dei cluster. In alcune zone dell'Italia però il virus si sta proprio spegnendo: in Valle d'Aosta, Umbria e Basilicata i valori sono prossimi allo zero assoluto.
LA RELAZIONE

Le stime dell'indice di contagiosità Rt «tendono a fluttuare in alcune regioni in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti. Si osservano, pertanto, stime superiori ad 1 dove si sono verificati recenti focolai» ma «persiste l'assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali». Così il report settimanale del ministero della Salute inquadra l'epidemia. Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni di 4.7 per 100.000 abitanti (in diminuzione). A livello nazionale, si osserva una lieve diminuzione nel numero di nuovi casi diagnosticati: «Non sorprende osservare un numero ridotto di casi che richiedono ospedalizzazione in quanto, per le caratteristiche della malattia, solo una piccola proporzione del totale delle persone che contraggono il virus sviluppano quadri clinici più gravi», si afferma nel rapporto.
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Il Gazzettino