Il Bailo punta sull'arte terapia museo Diocesano in attesa

Il Bailo punta sull'arte terapia museo Diocesano in attesa
IL QUADROTREVISO La data ufficiale per la ripartenza è il 2 giugno. Così il complesso dei musei trevigiani riaprirà i battenti per i turisti. E mentre a Santa Caterina è...

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IL QUADRO
TREVISO La data ufficiale per la ripartenza è il 2 giugno. Così il complesso dei musei trevigiani riaprirà i battenti per i turisti. E mentre a Santa Caterina è prorogata la mostra Natura in posa, al Bailo il Comune punterà su percorsi a numero chiuso di arte terapia. E sul festival della felicità, che riproporrà tra le altre cose gli itinerari di magia al museo. Incertezza invece permane sulla riapertura del Museo Salce e del Museo Diocesano. «Entro fine giugno saremo operativi» assicurano però i direttori dei complessi.

LE RIAPERTURE
I primi ad accogliere di nuovo i turisti sono stati la Fondazione Canova e la Fondazione Musei Oderzo. Da giovedì 20 maggio hanno riaperto i battenti con un protocollo anticovid. Rilevazione della temperatura, guanti, mascherina e percorsi obbligati non hanno scoraggiato i primi timidi turisti. Ma i riflettori sono tutti puntati sui musei trevigiani che, dopo un pausa forzata di 3 mesi, sono intenzionati a offrire percorsi e spunti a trevigiani e visitatori. A Santa Caterina riprenderanno i percorsi di Natura in Posa. «Con molte novità» anticipa l'assessore Colonna Preti. Quanto al Bailo invece si punterà sui gruppi ristretti e i percorsi di magia e arte terapia. «Punteremo molto su percorsi per gruppi ristretti e su nuove proposte che stiamo definendo in questi giorni, tra cui l'arteterapia. Ma riproporremo anche i percorsi di magia per raccontare le opere d'arte che lo scorso anno hanno avuto un grande successo». Il Bailo avrà quindi un ruolo da protagonista nel festival della felicità che l'amministrazione sta chiudendo per l'estate e che intende essere una risposta di benessere dopo il lockdown. In parallelo si continuerà a lavorare sul doppio binario delle piattaforme web con un cartellone dedicato ai più piccoli. Al Bailo intanto è partito il cantiere del secondo stralcio. I lavori, affidati alle imprese Lares e Bettiol, porteranno al raddoppio degli spazi con il restauro integrale del secondo chiostro, il recupero delle sale Cralini al primo piano e la riqualificazione della facciata nord. Nel progetto, del valore di 3 milioni e 350 mila euro, è compresa anche una nuova sala conferenze da 100 posti.
LA COLLEZIONE SALCE
Ancora chiuso al pubblico è il Museo Collezione Salce. «Stiamo cercando di recuperare tutti i dispositivi di protezione per riaprire auspicabilmente a giugno - conferma il direttore Daniele Ferrara - In parallelo stiamo lavorando alacremente all'apertura della sede di Santa Margherita. L'obiettivo che ci eravamo prefissati è quello di ottobre 2020. L'intenzione è di tenere fede a quella data». In autunno riaprirà nuovamente le porte ai trevigiani con un'importante mostra dedicata al più grande cartellonista di cinema del secondo 900: il trevigiano Renato Casaro. Ora, dopo molti anni di abbandono, spoliazioni, distruzioni, rimaneggiamenti e utilizzi inadeguati alle sue peculiarità storico-artistiche, l'ex chiesa di Santa Margherita sta per rinascere. Tornerà a essere un riferimento nel paesaggio urbano della città e, convertita a spazio museale, si affiancherà al complesso di San Gaetano come sede del Museo Nazionale Collezione Salce.
IL MUSEO DIOCESANO

Sale anguste e azzerate le prenotazioni: il museo diocesano sta riorganizzando la ripartenza, ma al momento resta chiuso. «Ci piacerebbe riaprire entro fine giugno - conferma il direttore don Luca Vialetto - Stiamo riorganizzando i protocolli, non c'è ancora una data certa, perché dobbiamo farlo in sicurezza, ma soprattutto dobbiamo mettere a disposizione risorse e personale quando prevediamo di accogliere visitatori». Grazie al circuito di guide della città, al Diocesano passano circa 3000 visitatori l'anno. «Il grosso problema è poter garantire le distanze previste dal protocollo. I nostri spazi sono veramente angusti. Inoltre diventa impegnativo prevedere l'igienizzazione continua. Per cui al momento attendiamo: i protocolli potrebbero anche cambiare nel corso delle settimane».
El.Fi.
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Il Gazzettino