Il 7 marzo davanti al gup

Il 7 marzo davanti al gup
Pierangelo Capuzzo scenderà a patti con la Procura. L'ex collaboratore tecnico, già in forza all'Ufficio immigrazione della questura, attualmente agli arresti domiciliari nella...

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Pierangelo Capuzzo scenderà a patti con la Procura. L'ex collaboratore tecnico, già in forza all'Ufficio immigrazione della questura, attualmente agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Ponte San Nicolò, potrebbe raggiungere un accordo con il sostituto procuratore Sergio Dini. Sono in corso le trattative con il suo difensore, l'avvocato Roberto Orfeo. Le parti dovrebbero accordarsi in tempo per l'udienza fissata davanti al gup Tecla Cesaro il prossimo 7 marzo. Pierangelo Capuzzo avrebbe offerto una notevole collaborazione agli inquirenti nel prosieguo delle indagini, dimostrando un vero pentimento. Resta da superare lo scoglio del risarcimento. In base alle recenti modifiche al testo di legge sui reati contro la pubblica amministrazione, per poter accedere al patteggiamento è necessario restituire allo Stato l'esatto ammontare delle tangenti contestate nei capi d'imputazione. Nel caso di Capuzzo, accusato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, falso ideologico e materiale, le mazzette sarebbero state quantificate in alcune decine di migliaia di euro. L'ex collaboratore tecnico, con alle spalle quasi sei mesi tra carcere e domiciliari, spera di ottenere anche l'attenuazione della misura cautelare, e di poter tornare presto libero. Rischia invece di rimanere ancora a lungo in carcere l'altro imputato della prima tranche di indagini sulle tangenti collegate ai permessi di soggiorno, il broker assicurativo Xinmiao Chen, 28 anni, residente a Borgoricco, difeso dall'avvocato Paola Porzio. A suo carico sono emerse nuove accuse, stavolta in concorso con il sovrintendente capo della polizia Renzo Dalla Costa, attualmente dietro le sbarre. Chen rinuncerà quindi al patteggiamento per le imputazioni originarie in attesa della riunificazione dei due tronconi d'indagine, con l'emissione del decreto di giudizio immediato. Poi dovrebbe concordare anch'egli la pena con il pubblico ministero Dini.

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Il Gazzettino