ROMA Va bene, la data delle elezioni anticipate, se mai ci saranno davvero, viene decisa dal Quirinale. Ma in queste frenetiche ore nel mondo della politica non si parla d'altro:...
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Secondo i 5 Stelle in questo modo i deputati attuali non prenderebbero la pensione (a 65 anni, come stabilito con la riforma del gennaio 2012) ma in realtà poiché il vecchio parlamento rimane in piedi fino alla proclamazione del nuovo che grosso modo avverrebbe a metà ottobre la pensione scatterebbe lo stesso.
In realtà, per far evaporare le pensioni dei parlamentari (peraltro calcolate con il sistema contributivo sempre dalla riforma del 2012) bisognerebbe votare il 27 agosto ma evidentemente i 5Stelle non se la sono sentita di adombrare questa ipotesi.
Anche la data del 24 settembre, fatta trapelare qualche volta da Matteo Renzi con l'obiettivo di sintonizzare gli italiani con il voto parallelo dei tedeschi, appare assai improbabile. Il guaio è che in autunno si dovrà impostare una manovra per tenere i conti pubblici in ordine.
E il Quirinale si augura che i partiti abbiano il tempo per raggiungere un accordo che eviti alla speculazione di far impazzire la spesa per interessi sui conti pubblici.
Dunque forse la prima data utile potrebbe essere il primo ottobre ma quella che almeno ieri - sempre ammesso che si vada alle elezioni - sembrava la domenica più adatta era il 24 ottobre.
Ma per votare in perido di vendemmia occorrerà sciogliere il Parlamento almeno 45 giorni prima. Non sarà una passeggiata.
(D. Pir.)
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Il Gazzettino