Il 22enne romeno Liviu Andronic

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Una foglia, uno scudo ad indicare la partnership di tutti i comuni rivieraschi e una esse che richiama il moto e l'andamento sinuoso del fiume. Così Liviu Andronic (foto a fianco sotto), ventiduenne grafico di nazionalità romena, iscritto all'Accademia delle Arti di Roma, ha vinto il concorso per la creazione del logotipo del progetto "Sile, Oasi d'acque e di sapori". Mille cinquecento euro che, come ha sottolineato lo studente, «vanno ad incrementare il sogno di fare il designer» e creano un marchio di qualità intorno ad un progetto di valorizzazione turistica del Sile. Ecco dunque un nuovo tassello nella costituzione di un'identità culturale, paesaggistica ed enogastronomica del fiume, progetto iniziato nel 2014 da Francesco Redi, volontario culturale che si occupa per conto dell'assessorato del segmento turismo, e che ha già portato alla creazione del sito www.visitsile.it. Ora il bollino d'eccellenza che, come ha spiegato l'assessore Luciano Franchin «verrà apposto solo alle iniziative che perseguono fini turistici con coerenza e qualità». Prodotti enogastronomici, ma anche feste di paese, iniziative culturali pensate e coordinate all'interno di una visione organica di rilancio del fiume e del suo paesaggio. «Stiamo ultimando- prosegue Redi- il festival del Sile e definiremo un contenitore di iniziative lungo tutto il corso dell'estate». Anche la creazione del logo è stata una sfida improntata al concetto di merito e trasparenza che ha coinvolto, grazie alla capacità di propagazione del web, tutte le scuole della penisola. Cinquantacinque i loghi presentati, provenienti per il 75% dall'Italia, isole comprese e per il restante 25% dalla provincia i Treviso. La commissione di valutazione era composta da Luigi Nani, fondatore di Barchiamo, Tommaso Gentile, designer, Mirko Lalli, startupper e Liana Calzavara Bottiglieri, pittrice ed insegnante. Notevole la qualità delle proposte pervenute: il lavoro di Liviu si segnala per un'elegante essenzialità grafica che lo rende molto adatto anche agli smartphone.

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Il Gazzettino