«Il 13 settembre andremo a riprenderci la base dismessa»

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(N.B.) «Il 13 settembre sarò a Cittadella, vi aspetto in tanti e dopo andremo a riprenderci la base dismessa, ogni tanto una mezza legge si può infrangere e quella è casa...

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(N.B.) «Il 13 settembre sarò a Cittadella, vi aspetto in tanti e dopo andremo a riprenderci la base dismessa, ogni tanto una mezza legge si può infrangere e quella è casa nostra». Questa la proposta, applauditissima dal folto pubblico accorso a Conselve per ascoltare il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che ha fatto visita alla Fiera di Sant'Agostino e allo stand padano.

Poco meno di un migliaio i presenti, che hanno accolto con uno scrosciante applauso Salvini, che aveva visitato in precedenza gli stand fieristici. A fare gli onori di casa Filippo Lazzarin consigliere leghista di Arzergrande, che ha subito dato la parola a Cristina Bussolo del comitato "Bagnoli dice no", la quale ha ringraziato dell'invito rappresentando il disagio di Bagnoli sul tema dell'hub. Il saluto ufficiale è stato porto da Modesto Lazzarin primo cittadino di Terrassa Padovana e presidente dell'Unione dei Comuni del Conselvano, che indossando una fascia con i colori della regione Veneto, ha affermato di «essere stanco di fare il servo di uno stato lassista e chiedo ai cittadini di starci vicino».
Matteo Salvini ha dichiarato di «voler prendere qualche impegno concreto con i cittadini per il momento in cui saremo di nuovo al governo». Tra questi la preminenza all'abolizione della legge Fornero, la soppressione degli studi di settore, maggiori aiuti alla famiglia e alle donne con prole, controlli stretti sull'attività del mondo della cooperazione. Particolare entusiasmo ha suscitato la proposta dell'abolizione delle sanzioni alla Russia: «dobbiamo allearci con Mosca per lottare insieme contro gli estremisti islamici».

Non è mancato un attacco a Monsignor Galantino, segretario della Cei, e al Vaticano «dove non vedo l'ombra di tendopoli o di clandestini»: sempre in materia di rapporti con la Chiesa Salvini se l'è presa «con quel prete Veneto che ha sfrattato dalla chiesa la preghiera degli alpini, mentre a Roma si permette lo svolgimento di un funerale in pompa magna di un noto malavitoso», affermazione quest'ultima salutata da un sonoro battimani dei presenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino