Igor, caccia ai complici: 10 nomi nel mirino

Igor, caccia ai complici: 10 nomi nel mirino
L'INCHIESTAROMA Saranno i cellulari e i computer a parlare, a permettere agli inquirenti di tracciare la mappa della fuga di Igor il russo, zona per zona, e a chiarire se, lungo...

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L'INCHIESTA
ROMA Saranno i cellulari e i computer a parlare, a permettere agli inquirenti di tracciare la mappa della fuga di Igor il russo, zona per zona, e a chiarire se, lungo il suo percorso, il killer abbia commesso altre rapine violente. Ma, soprattutto, i dispositivi elettronici, sequestrati a Nobert Feher subito dopo l'arresto, saranno fondamentali per ricostruire la rete dei suoi contatti e confermare i nomi dei complici che lo hanno aiutato a sparire nel nulla per mesi. Nel mirino della procura di Bologna, ci sono già una decina di sospettati.

I carabinieri del Ros sono volati in Spagna e indagheranno insieme alla Guardia Civil. Il sospetto è che Igor, dopo aver commesso due omicidi in Italia - il barista di Budrio Davide Fabbri e la guardia volontaria Valerio Verri - abbia aggredito altre persone, prima di aggiungere alla lista altre tre vittime spagnole.
Sono quattro le pistole sequestrate, anche quelle potranno fornire elementi importanti. La perizia balistica fornirà altre risposte.
LA RETE
I pc, il telefonino, il tablet e alcune chiavette usb costituiscono adesso una vera e propria risorsa per le indagini. Dai dispositivi, gli investigatori contano di estrarre le informazioni per ricostruire movimenti e contatti. Sono una decina i nomi nel mirino degli inquirenti. Le piste considerate attendibili hanno portato anche su complici tra Serbia, Austria e Francia, che potrebbero aver favorito, coperto o aiutato, anche indirettamente, la fuga del ricercato. Tra questi, alcuni familiari ed ex compagni di carcere, italiani e stranieri. Non poteva fare tutto da solo, Igor: poteva badare alla sua sopravvivenza vivendo nei boschi e dormendo per terra, ma per scappare dall'Italia ha avuto bisogno di complici.

Oggi Igor sarà interrogato dal giudice, il procuratore di Bologna, Giuseppa Amato e il pm Marco Forte hanno già chiesto la trasmissione del verbale di udienza. Ma è probabile che il killer si avvalga della facoltà di non rispondere. In base a come si comporterà davanti alle autorità spagnole decideranno quando sentire l'indagato. Si sta valutando anche di procedere con una perizia fisica sull'indagato.
Silvio Gentile
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Il Gazzettino