Ancora una volta, all'ultimo minuto, si è evitato il dramma per i quattrocento lavoratori dell'Ideal Standard di Orcenico. Nella tarda serata di ieri al ministero del Lavoro è...
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In sostanza i licenziamenti vengono ritirati. Ci sarà, invece, la cassa integrazione in deroga per cinque mesi. Parallelamente ci sarà l'apertura della mobilità volontaria che consentirà ai lavoratori che lo vorranno di dimettersi, anche per entrare a fare parte della nuova cooperativa Ceramiche Idealscala appenda fondata dai primi diciotto operai. Si aprirà anche una seconda procedura di mobilità, in questo caso "obbligatoria" per chi sarà rimasto: questa scatterà probabilmente dopo il mese di settembre. Inoltre - e questa è la terza gamba dell'accordo che è formalmente fatto di tre documenti distinti - restano validi tutti i capitolo legati alla reindusrializzazione del sito produttivo e alle "agevolazioni" che Ideal Standard si impegnerà a mettere in campo per favorire la continuità produttiva dello stabilimento e la cessione alla cooperativa appena costituita dai dipendenti. Sono così scongiurati i licenziamenti obbligatori che sarebbero scattati già da oggi. Nessun lavoratore sarà dunque mandato a casa. La procedura di mobilità in scadenza è stata, di fatto, trasformata in mobilità volontaria e incentivata. Chi decide di lasciare l'azienda volontariamente potrà usufruire di incentivi economici fino a 30 mila euro. Cioé molto di più dei seimila euro lordi (contestatissimi da sindacato che li riteneva una "elemosina") che in un primo tempo l'azienda aveva messo sul tavolo.
Infine, il capitolo forse più importante per il futuro occupazionale e produttivo: la continuità aziendale. L'intesa ricalca, pari pari, l'accordo precedente: l'azienda si impegna a garantire condizioni di favore sulla cessione del capannone, sulla disponibilità a lasciare un quantitativo di volumi produttivi, sugli impianti e sui marchi. Impegni che dovranno andare di pari passi alla presentazione di un piano industriale da parte dei soggetti che hanno manifestato interesse fino a oggi: oltre alla nuova cooperativa resta in campo anche il Gruppo Bpi Italia mai sfilato. Questa parte del piano andrà però sviluppata nelle prossime settimane al ministero dello Sviluppo economico. Inoltre l'accordo prevede il trasferimento dei macchinari e degli impianti, solo quelli che non saranno ritenuti necessari per la continuità produttiva di Orcenico, nelle fabbriche di Trichian e Roccasecca. Un capitolo rigurd anche il comparto del wellness: entro ottobre sarà effettuata una valutazione per capire se mantenerlo o chiuderlo.
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Il Gazzettino