I timori a Cadoneghe: «Ben vengano i controlli per chi arriva da fuori»

I timori a Cadoneghe: «Ben vengano i controlli per chi arriva da fuori»
L'ALLARMECADONEGHE «Noi sindaci dobbiamo stare attenti a tutto. Alle manifestazioni che organizziamo, alle mascherine indossate dai nostri concittadini, alle decine di...

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L'ALLARME
CADONEGHE «Noi sindaci dobbiamo stare attenti a tutto. Alle manifestazioni che organizziamo, alle mascherine indossate dai nostri concittadini, alle decine di indicazioni che diamo. E poi chiunque può entrare dall'estero in Italia e diffondere contagi in Veneto come se niente fosse? Non va per niente bene. Che si tratti di turismo o di lavoro, per chi arriva da fuori confine servono controlli stringenti. Tamponi e, se serve, isolamenti». Questo diceva ieri mattina alle 11 Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe alle prese con un nuovo allarme-Covid legato alla donna cinese risultata positiva dopo aver accompagnato in pronto soccorso un imprenditore vicentino tornato dalla Serbia. Alle 13, appena ascoltato l'annuncio sui controlli più restrittivi voluti da Zaia, lo stesso Schiesaro però sorride: «Sono in sintonia al cento per cento. È ciò che propongo anche io e aiuterà molto a contenere l'epidemia».

A Cadoneghe oltre alla quarantenne positiva (con sorveglianza attiva da parte del personale medico dell'Ulss 6 Euganea) risulta in isolamento un uomo di 36 anni (non positivo) mentre sono appena tornati liberi due uomini bengalesi.
Controlli incrociati dei dati anagrafici, filo diretto con i sindaci e domande incalzanti ai diretti interessati: con una vera e propria attività investigativa lo staff del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 Euganea ha lavorato sodo per ricostruire la lista dei contatti dell'imprenditore vicentino Lino Fraron, titolare della Laserjet di Pojana Maggiore ricoverato con tampone positivo al Covid. La pista che interessa gli uomini dell'Ulss 6 è quella cinese. Tutto parte appunto da una quarantenne residente a Cadoneghe. «Io e lui siamo amici tramite una mia zia che vive nel suo paese - ha raccontato la donna al Gazzettino - Quella domenica il suo aiutante domestico non c'era, lui non si sentiva bene e mi ha chiesto aiuto. Io con la macchina sono andata a prenderlo e l'ho accompagnato in pronto soccorso a Noventa Vicentina. Mai avremmo pensato che entrambi fossimo positivi».

Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino