I tifosi: «Stendardo Veneto sempre presente senza problemi»

I tifosi: «Stendardo Veneto sempre presente senza problemi»
SUGLI SPALTIPADOVA Malumore e proteste sugli spalti per la decisione del questore di impedire l'ingresso di un tifoso biancoscudato con una bandiera della Serenissima, quella con...

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SUGLI SPALTI
PADOVA Malumore e proteste sugli spalti per la decisione del questore di impedire l'ingresso di un tifoso biancoscudato con una bandiera della Serenissima, quella con il Leone di San Marco che compare anche nel vessillo della Regione Veneto.

Immediate sugli spalti sono state le conseguenze del fatto, in particolare all'interno della Curva degli ultras, come racconta un rappresentante della Fattori. «È scattato il classico passaparola spiega e subito ci siamo confrontati con le autorità competenti, ma non abbiamo riscontrato alcuna apertura da chi di dovere e dunque ci siamo comportati di conseguenza».
Per questo motivo i ragazzi della Fattori sono rimasti in totale silenzio nei primi cinque minuti del secondo tempo dell'incontro con il Sudtirol e hanno tolto tutte le bandiere precedentemente posizionate nella parete di plexiglas che separa il settore dal terreno di gioco, lasciando solo un piccolo vessillo biancoscudato e, ironia della sorte, un'altra bandiera che raffigurava il leone alato evidentemente sfuggito ai controlli preventivi.
GLI ULTRAS
«Siamo stati a dir poco sorpresi per quanto accaduto proseguono dalla curva in primo luogo perché la bandiera in precedenza è sempre entrata senza alcun problema e in più perché non raffigurava nulla che potesse offendere alcunché. Tra l'altro non era possibile introdurre nemmeno le bandiere ufficiali della Regione Veneto. In quel vessillo che sventola allo stadio, che semplicemente rappresenta la nostra terra, non c'è nessuna implicazione politica e questo teniamo a precisarlo».
E in effetti, proprio per la vicinanza di alcune componenti del mondo ultras biancoscudato ai movimenti di estrema destra, a loro in passato è stata attribuita l'etichetta di nazionalisti.
«La direttiva che regola la materia aggiunge un altro esponente della curva è in vigore da un certo numero di anni e vale naturalmente per tutti gli stadi; per questo motivo mi chiedo come mai solo in occasione della partita di domenica siano stati presi provvedimenti di questo tipo».
IN INTERNET
Anche i commenti dei tifosi sulla rete, e non solo di quelli biancoscudati, sono quasi tutti all'insegna della critica per una decisione apparsa sin troppo severa e rigorosa. «La stessa bandiera scrive Mattia c'era anche a Vicenza, mercoledì in Coppa e tante altre volte. Poi arriva il Sudtirol e non può più entrare. Ipocriti».

E in risposta alla nota della Questura, che spiega come allo stadio possano entrare solo bandiere con i colori sociali delle squadre in campo o con il tricolore, Luca si chiede: «Ma quella con raffigurato Gildo Fattori o con l'immagine di Sant'Antonio non sono di nessuna squadra ma entrano comunque. Che razza di norma è? A Torino domenica, inquadrata dalle telecamere al momento del gol di Dybala contro il Milan, c'era anche quella argentina in suo onore». Decisamente amare, infine, le parole di Graziano: «Che Paese mediocre, sicuramente cercheranno di combattere la violenza, il razzismo o la discriminazione territoriale con queste misure ridicole».
Andrea Miola
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Il Gazzettino