I TESTIMONI CONEGLIANO Un pestaggio degno delle scene di Arancia Meccanica di

I TESTIMONI CONEGLIANO Un pestaggio degno delle scene di Arancia Meccanica di
I TESTIMONICONEGLIANO Un pestaggio degno delle scene di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick. Così chi ieri pomeriggio si è trovato a essere testimone involontario...

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I TESTIMONI
CONEGLIANO Un pestaggio degno delle scene di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick. Così chi ieri pomeriggio si è trovato a essere testimone involontario dell'aggressione in piazza Cima ha descritto il brutale pestaggio avvenuto poco prima delle 16, nel pieno di una piazza affollatissima per l'aperitivo pomeridiano. Un'immagine terrificante, specie per coloro che stavano trascorrendo qualche momento piacevole in compagnia, tanti addirittura con i bambini al seguito. La giornata di festa domenicale baciata dal sole ha richiamato decine di persone di tutte le età. Nel trovarsi davanti a quell'inaudito sfogo di violenza tanti si sono spostati, terrorizzati, verso la salita che porta al castello temendo anche per la propria incolumità. Altri hanno avuto la prontezza di estrarre i telefonini e filmare i pochi secondi di quell'assurda mattanza.

LO SGOMENTO
«Stavo andando a bere qualcosa in piazza Cima racconta Jessica Masini, assessore alle politiche giovanili del Comune di Codognè, una dei testimoni oculari. Ho incontrato sette, otto ragazzi che scendevano dalle scalinate. Avevano dei grossi bastoni in mano. Al momento non ho capito cosa stesse succedendo, ma mi chiedevo come mai potessero girare così, indisturbati in pieno centro e armati. Subito dopo sono arrivata in piazza e ho visto la devastazione dei tavoli e delle sedie. Il tutto è durato davvero poco. Sul selciato c'era una persona che sanguinava dalla testa, la polizia e le ambulanze». L'assessore è rimasta molto scossa: «Non avrei mai creduto di poter assistere a una scena così nella nostra Conegliano. Questo è inaudito e inaccettabile e ci deve stimolare a mettere in atto delle politiche che aiutino e diano ai giovani un senso alla loro educazione e alle loro vite. Se succede questo bisogna correre ai ripari. Bande e spedizioni punitive non appartengono alla nostra cultura e vanno fermate subito prima che degenerino».
ATTACCO MIRATO

Due ragazzi di vent'anni seduti al bar nelle piazzetta di fronte a dove si sono svolti i fatti hanno visto tutto: «Eravamo al tavolo e li abbiamo visti passare, erano tanti, almeno una decina, e avevano bastoni e mazze da baseball in mano. Con passo veloce e sicuro si sono diretti verso due tavoli del Caffè al Teatro». Per i due ragazzi non ci sono dubbi: «Non avevano dubbi su chi colpire. Si sono avvicinati e senza proferire parola hanno iniziato a colpire in modo brutale. Abbiamo visto la gente scappare da tutte le parti». Il gruppo di assalitori si è poi allontanato ripercorrendo a passo svelto la stessa strada da cui erano arrivati, senza batter ciglio tra lo stupore e la paura dei testimoni che altro non hanno potuto fare se non chiamare i soccorsi e la polizia: «La piazza si è svuotata in un lampo, avevano tutti paura e nessuno aveva capito bene cosa stesse succedendo. Tutto è successo con una velocità e una bestialità inaudite. Non credevamo ai nostri occhi. Sembrava veramente di essere in un film. A terra abbiamo visto due persone. Una era svenuta e l'altra perdeva sangue: è stato letteralmente un minuto da incubo».
Pio Dal Cin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino