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PADOVA I servizi veneti per i minori sono a rischio per insufficienza di fondi, 250 operatori non sostituiti a causa del blocco del turn over, alcune scelte organizzative che compromettono l'efficienza del sistema. Il tutto mentre la domanda per i servizi distrettuali per l'età evolutiva è cresciuta di oltre il 10% rispetto a cinque anni fa. L'allarme arriva dalla rete di associazioni, dagli ordini professionali ed enti rappresentati dal tavolo Un Welfare per i minori che hanno scelto la Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza per la denuncia. «Le risorse destinate ai servizi per i minori in Veneto sono sempre più esigue, chi opera nell'ambito della tutela dei minori si trova a far i conti con crescenti difficoltà». Solo negli ultimi quattro anni, spiega il portavoce Paolo Rigon, «nelle équipe multidisciplinari che operano nei servizi per l'infanzia e l'adolescenza e nei consultori delle aziende Ulss venete almeno 250 professionisti (psicologi, educatori, assistenti sociali, oss) non sono stati sostituiti». La riduzione delle risorse e del personale dedicato va di pari passo con l'aumento della domanda: attualmente sono circa 55 mila i bambini e adolescenti che accedono ogni anno ai servizi distrettuali per l'età evolutiva mentre nel 2009 gli utenti erano 37mila. Circa 150mila all'anno gli accessi ai consultori.
F.Cap.
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Il Gazzettino