I sentieri di Monte Ricco chiusi per diossina

I sentieri di Monte Ricco chiusi per diossina
MONSELICETre nuovi cartelli sul Monte Ricco vietano l'accesso ai sentieri tagliafuoco: quello che a partire dalla cosiddetta Casa Bianca scende a destra e, soprattutto, l'anello...

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MONSELICE
Tre nuovi cartelli sul Monte Ricco vietano l'accesso ai sentieri tagliafuoco: quello che a partire dalla cosiddetta Casa Bianca scende a destra e, soprattutto, l'anello della Casa Rossa, meta amatissima per le passeggiate. È quanto disposto dall'ordinanza numero 56 del sindaco Francesco Lunghi, che lo scorso 20 aprile ha disposto la chiusura al pubblico e l'interdizione dei sentieri, dove le analisi dell'Arpav hanno portato alla luce una situazione di inquinamento da diossina e altri microinquinanti organici. Una decisione presa a scopo precauzionale in via del tutto cautelativa, in modo che si possa procedere all'approfondimento delle indagini come suggerito dall'Arpav stessa. Eppure l'apparizione dei tre cartelli, che risale ai giorni scorsi, ha suscitato una certa impressione nei frequentatori del Monte Ricco, che ieri hanno condiviso la propria amarezza sui social network.

Se ne è parlato, ad esempio, nella pagina Facebook dedicata al Parco Colli, dove si è detto che il Monte Ricco è ferito e si sono invocati maggiori controlli in tutto il territorio. Proprio a questo proposito, verranno programmati in breve tempo ulteriori monitoraggi per circoscrivere l'area inquinata e ricercare le fonti certe di inquinamento: se ne occuperanno Ispra, Istituto Superiore della Sanità, Arpav, Ulss, Comune di Monselice e rappresentanti dei portatori di interesse. Non è tra l'altro il Monte Ricco l'unico colle monselicense ad avere sentieri chiusi. Quest'anno, infatti, non è ancora fruibile neppure la salita al Mastio federiciano posto sulla sommità del Colle della Rocca. In questo caso la questione inquinamento, però, non c'entra nulla.

La Società Marco Polo Immobiliare, recentemente subentrata alla società La Rocca nella gestione del patrimonio regionale, ha infatti fatto sapere che il ritardo nell'apertura del sentiero è dovuto a non meglio precisati motivi tecnici. La città però freme e spera di poter presto vedersi restituire la possibilità di accedervi liberamente.
Camilla Bovo
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Il Gazzettino