I segreti del restauro: «Un ascensore nel campanile»

I segreti del restauro: «Un ascensore nel campanile»
IL CAPOCANTIERE BELLUNO Il grosso dell'impegno, da qui alle prossime...

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IL CAPOCANTIERE

BELLUNO Il grosso dell'impegno, da qui alle prossime settimane, sarà concentrato nelle demolizioni. La ditta Deon di Belluno, capofila dell'Associazione temporanea di imprese aggiudicataria del cantiere, ha ripreso a lavorare da maggio ed è presente tutti i giorni con tre uomini. Poi sarà il turno dei restauratori, che avranno il compito di intervenire per valorizzare l'esistente. Di fatto nell'Ex Chiesa dei Gesuiti il grosso delle operazioni si concentra sulle pareti e sugli impianti. Non ci saranno grandi allestimenti interni perché al piano terra lo spazio verrà lasciato libero per i banchi del mercato coperto e i giochi dei bambini e il livello superiore sarà adibito a sala polifunzionale, quindi con un arredamento ridotto al minimo. «I prossimi passaggi saranno le demolizioni spiega il capocantiere, Stefano Bancher, parlando dal piano superiore dell'edificio -. Butteremo giù la parete di mezzo della sala per liberare il solaio. Poi verranno realizzate nuove aperture: una per accedere al mezzanino che si trova sopra l'abside, verrà infatti aperta una porta perché al momento non c'è il collegamento diretto. In un angolo della sala arriverà la scala e in un altro l'ascensore che troverà posto all'interno del vecchio campanile». L'ex Chiesa, infatti, presentava due campanili ai lati dell'ingresso principale affacciato su via Tasso. Oggi ne non restano che gli spazi vuoti. Una volta terminate le aperture sui solai per mettere in collegamento i due livelli si passerà al controllo della pavimentazione, alla sostituzione di eventuali parti ammalorate e al suo rinforzo attraverso la posa di ulteriori assi in legno sopra le quali, infine, verranno poggiate le lastre in ferro che costituiranno il pavimento calpestabile. Un materiale scelto ad hoc dagli architetti perché resistente, facilmente pulibile e perché crea il giusto contrasto con il resto dell'ambiente. Per quanto riguarda gli infissi, verranno mantenuti per quanto possibile quelli originali, restaurati e ripuliti a dovere; laddove questo non sarà possibile allora ne verranno realizzati di nuovi, del tutto uguali a quelli antichi. L'impianto di riscaldamento sarà a pavimento e dovrà essere tale da riscaldare due sale dall'altezza imponente, 9 metri quella del piano terra e 11 l'altra, per un'estensione complessiva di 1000 metri quadrati. «Dopo di noi - conclude Brancher - entrerà in cantiere la ditta dei restauri, sempre parte del nostro raggruppamento temporaneo di imprese, per i ritocchi finali. Il tutto verrà consegnato entro giugno del prossimo anno».

A.Tr.
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Il Gazzettino