I RETROSCENA PORDENONE Il controllo del Green pass all'ingresso, un tavolino

I RETROSCENA PORDENONE Il controllo del Green pass all'ingresso, un tavolino
I RETROSCENAPORDENONE Il controllo del Green pass all'ingresso, un tavolino con mascherine e igienizzanti poco fuori dall'Aula, gli scrutatori alle prese con i guanti usa e getta,...

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I RETROSCENA
PORDENONE Il controllo del Green pass all'ingresso, un tavolino con mascherine e igienizzanti poco fuori dall'Aula, gli scrutatori alle prese con i guanti usa e getta, i due microfoni comuni da disinfettare dopo ogni intervento. E, soprattutto, un'aula senza banchi e dunque anche senza il sistema di votazione elettronica. Se il primo Consiglio comunale di un mandato amministrativo è sempre un giorno speciale, nell'era del Covid lo è ancora di più. E così ieri i consiglieri nuovi e vecchi, esibito il passaporto verde e in qualche caso cambiata la propria mascherina con le Ffp2 più consigliate distribuite all'ingresso, hanno dovuto cercare il loro posto fra tre file di nude sedie con i nomi appiccicati sulla spalliera. Sulle sedie anche la cartellina con tutto il necessario per iniziare la loro attività, a cominciare dai due libretti con Statuto comunale e Regolamento del Consiglio e i moduli da compilare con i propri dati e recapiti.

I TAVOLI
Niente banchi appunto, se non quello in fondo occupato da sindaco, vicesindaco, presidente del Consiglio e segretario e vicesegretario comunale e un altro proprio davanti destinato ai neoassessori: all'una e all'altra estremità, tre dei quattro nuovi assessori Samantha Miot e Monica Cairoli da una parte e Andrea Cabibbo dall'altra e nella parte più centrale Alberto Parigi, Cristina Amirante, Walter De Bortoli e Guglielmina Cucci. Per il resto, la disposizione dei gruppi resta in linea con quella del precedente Consiglio: prima fila e parte della seconda per Pordenone Cambia e parte sinistra dell'Aula occupata da Progetto Fvg, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, mentre l'ala destra è quella dell'opposizione: primo banco per la civica di Marco Salvador e Mario Bianchini e il M5S di Mara Turani; alle loro spalle. Il bene comune e Anna Ciriani e nella restante parte il Pd.
LE MASCHERINE
Proprio le mascherine sono state le protagoniste dell'unico fuori programma, quello di Nicola Conficoni che, con il gruppo consiliare del Pd, propone di testimoniare solidarietà al sindacato indossando sopra la propria la mascherina della Cgil. L'invito viene raccolto da parte dell'opposizione ma cade nel vuoto fra i banchi della maggioranza, e così ciascuno si tiene la sua mascherina, da quella tricolore di Francesco Ribetti (Fratelli d'Italia) a quella con il violetto del suo simbolo sfoggiata da Anna Ciriani. Nemmeno in quello che è un po' il primo giorno di scuola l'appello scorre senza intoppi. Anche la prima seduta registra infatti qualche vuoto fra le sedie: è assente giustificato Stefano Rossi e arrivano con qualche minuto di ritardo anche Franco Giannelli (Pordenone Cambia) e Lucia Cibin (Il bene comune), a causa di un incidente.
DIMISSIONARIO

Assente anche l'ex candidato sindaco Gianni Zanolin, dimissionario, al cui posto siederà la prima dei non eletti del Pd, Silvia Corelli. L'assenza dei banchi, dei microfoni personali e del sistema di votazione elettronica rallenta una seduta destinata per lo più a una serie di adempimenti di rito: pochi i consiglieri che intervengono sfilando davanti ai due microfoni laterali, di volta in volta disinfettati, e anche le operazioni di spoglio delle schede per il voto segreto vengono rese più complicate dall'obbligo per gli scrutatori di indossare i guanti. Il voto più importante è quello per il presidente del Consiglio, eletto già al secondo scrutinio con la richiesta maggioranza di due terzi, non senza però che fra le schede siano spuntati un voto per l'ex sindaco Alvaro Cardin e uno per Zorro. Per la commissione elettorale comunale i gruppi hanno invece votato Francesco Ribetti, Fausto Tomasello e Paolo Celante con Lucia Cibin, Gianni Coluccia e Mauro Tavella come supplenti. Per la commissione per la tenuta dell'Albo dei giudici popolari, ancora Fausto Tomasello e Matteo Brovedani.
L.Z.
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Il Gazzettino