PORDENONE - (m.a.) A mio parere questo è l'unico centro d'accoglienza valido per i migranti. E sullo sfondo il lugubre ingresso del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove...
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Il post - ora rimosso - è comparso martedì scorso sulla bacheca di una giovane ragazza della Pedemontana, che ha pensato bene di condire un messaggio già raccapricciante con la frase L'Italia agli italiani, accompagnata da una mano tesa che richiamava il saluto romano del Ventennio fascista. Un messaggio che ora è scomparso da Facebook, ma che durante tutta la scorsa settimana è stato ripreso e segnalato da più di un utente. C'è infatti chi involontariamente si è imbattuto nel meme (si chiamano così le immagini accompagnate da una scritta che si accavalla alla fotografia) oppure chi l'ha visualizzato su Sei di Pordenoneuncensored, il gruppo Facebook cittadino che per primo ha intuito la pericolosità del messaggio veicolato dalla ragazza.
Il messaggio era tanto chiaro quanto allucinante: il posto giusto per chi richiede asilo, secondo la giovane, sarebbe il complesso polacco utilizzato dai nazisti per la concreta attuazione della soluzione finale, pensata per eliminare fisicamente gli ebrei dall'Europa occupata dalla svastica. Decine i commenti, la maggior parte dei quali ha fatto riferimento a proclami di stampo fascista. Inutile sottolineare i contenuti intrisi di razzismo e le gravi lacune storiche palesate dalla maggior parte degli utenti che sono intervenuti dando il loro contributo alla poco edificante discussione.
Decisivo, invece, l'intervento di tutti gli utenti che hanno segnalato il contenuto agli amministratori di Facebook. Qualcuno, però, si è spinto anche oltre, riferendo il tutto alla Polizia postale. Di fronte alla giovane pordenonese, quindi, potrebbero esserci conseguenze più serie. Il fatto rappresenta una distorsione evidente del dibattito sui migranti presenti nel Pordenonese. Al momento, tornando alla cronaca, non ci sono notizie ufficiali sul possibile arrivo di nuovi richiedenti asilo in città. Lo ha riferito il prefetto Maria Rosaria Laganà.
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Il Gazzettino