I poliziotti tornano alla sbarra

I poliziotti tornano alla sbarra
Appuntamento il 7 ottobre in Corte di Appello a Venezia. Per un processo che, vada come vada, farà senza dubbio discutere. Come del resto era accaduto in primo grado a Rovigo,...

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Appuntamento il 7 ottobre in Corte di Appello a Venezia. Per un processo che, vada come vada, farà senza dubbio discutere. Come del resto era accaduto in primo grado a Rovigo, quando l'indagine prima, il dibattimento poi, avevano portato con sè una ridda di polemiche. Il caso è quello dei 22 agenti all'epoca dei fatti in servizio alle Volanti della questura rodigina condannati il 26 ottobre 2011 dal giudice Mirko Stifano del Tribunale di Rovigo a pene oscillanti dai dieci mesi pena sospesa ai 3 anni, 7 mesi e 20 giorni. In quel processo ci fu una sola assoluzione, con formula piena, per un altro poliziotto, assegnato a un ufficio differente dai colleghi.

L'accusa era quella di non avere svolto con regolarità il servizio notturno di Volante. In alcuni casi, secondo le indagini svolte dalla squadra mobile, i poliziotti avrebbero dormito o sarebbero rientrati prima del dovuto in questura, arrivando anche a compilare le schede di bordo segnalando in maniera falsa l'avvenuto controllo di tutti gli obbiettivi assegnati per il turno. Gran parte dell'accusa si basava sui tracciati Gps ricavati dai satellitari sistemati in fase di indagine sulle Volanti, ma anche su intercettazioni ambientali realizzate a bordo delle "pantere".
Nel corso del processo di secondo grado le difese - affidate tra gli altri agli avvocati Francesco Zarbo di Rovigo, Palmiro Franco Tosini di Rovigo, Fabio Pinelli di Padova - sperano e confidano di ottenere un risultato radicalmente differente rispetto a quello di primo grado.
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Il Gazzettino