I PERSONAGGITREVISO Tognana, Benetton, Filippini. Alberi secolari nel giardino della città. Punti di riferimento nella storia economica e civile della Treviso del Dopoguerra che...
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TREVISO Tognana, Benetton, Filippini. Alberi secolari nel giardino della città. Punti di riferimento nella storia economica e civile della Treviso del Dopoguerra che oggi, con la loro scomparsa, sta mutando fisionomia. Una generazione tramonta e la città si accosta al futuro con qualche incertezza in più. Centenario, dopo una vita operosa e coraggiosa ancorché lunga e felice si è spento ieri Aldo Tognana.
GENERAZIONE SIMBOLO
Poche settimane fa, a causa del Covid, Treviso aveva salutato il 14 aprile Arturo Filippini, decano della ristorazione e creatore della catena Alfredo El Toulà. Tra l'estate e l'autunno del 2018 il capoluogo assisteva ammutolito alla scomparsa di Carlo e Gilberto Benetton, dopo che nel febbraio dello stesso anno aveva accompagnato per l'ultimo saluto anche Fioravante Bertagnin, marito di Giuliana. Nomi che oggi mancano all'appello e pesano molto. «La città perde un altro punto di riferimento» ha commentato Giancarlo Gentilini, consapevole che quella generazione che ci sta lasciando è la stessa in cui è cresciuto. Se c'è una forbice anagrafica ampia tra Aldo Tognana e i Benetton, tuttavia nella percezione della comunità trevigiana quella che si sta accomiatando è la fetta di uomini e professionisti che hanno traghettato una città distrutta da due conflitti mondiali verso la trasformazione nell'emblema dell'economia del Nordest.
SCIA DI LUTTI
Le morti repentine in casa Benetton sono stati tre in pochi mesi. È il febbraio 2018 e da Buenos Aires arriva la notizia dell'improvvisa scomparsa di Fioravante Bertagnin, 86 anni, marito di Giuliana Benetton, stroncato da un infarto mentre la coppia trascorreva le vacanze in Sud America. Neppure cinque mesi e la città è scossa dalla morte di Carlo, il minore dei quattro fratelli della storica famiglia. Un fulmine a ciel sereno. Carlo infatti aveva rivelato a pochissimi del male che lo stava consumando. Indelebile l'immagine del dolore con cui Luciano, Gilberto e Giuliana salgono i gradini del duomo per i funerali. L'anno tragico doveva portare con sé nuovi dolori. Il 14 agosto a Genova si consuma la tragedia del ponte Morandi che, con la tardiva reazione del gruppo, precipita nel dissenso la famiglia davanti all'intero Paese. È il colpo fatale per Gilberto. L'ultima apparizione pubblica del secondogenito e mente finanziaria dell'impero è il 6 settembre. Era già provato dal male: «Per noi rimarrà un monito perenne» aveva sussurrato. Il 22 ottobre il triste annuncio: Gilberto a 77 anni aveva chiuso gli occhi per sempre.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino