Il Gruppo Bachelet punta il dito contro l'opposizione di Palazzo Nodari, che non contrasta la maggioranza perchè appare «ancora troppo divisa o comunque non fortemente capace di...
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«L'opposizione, quindi, non deve improvvisarsi - si legge nel documento approvato all'unanimità dal Gruppo - né che resti legata ai singoli o ai personalismi. In tal senso anche un ruolo più forte del Pd, risolvendo il problema che lo rende "zoppo" da troppo tempo di un suo consigliere costantemente assente, è auspicato anche per aumentare la capacità di proposta e di cambiamento. Il Gruppo Bachelet fa appello al senso di responsabilità di Elisa Calò affinché si liberi da costrizioni e pressioni che la inducono a mantenere un ruolo di rappresentanza che non riesce a svolgere».
Il Bachelet rivolge poi i propri strali ai vertici di Palazzo Nodari: «Dopo oltre un anno di gestione Bergamin il nostro giudizio non può che essere molto negativo. La città appare ancora ferma ai tempi del commissario prefettizio. Non si percepisce quale sia il disegno reale che l'attuale Giunta ha in testa per la città, probabilmente troppo piegata sulle preoccupazioni del suo sindaco di mandare a casa tutti i profughi e gli immigrati. Un comportamento, peraltro, che il Gruppo ritiene molto grave in quanto sta alimentando tensioni sociali e discriminazioni».
Ciò che appare inverosimile «è il comportamento dei moderati e dei democratico-cristiani nell'esecutivo (Di Meo, Donzelli, Saccardin e lo stesso Avezzù come presidente del Consiglio), che non manifestano alcuna forma di dissenso e disagio nei confronti del sindaco, soprattutto su provvedimenti e su prese di posizione che toccano più da vicino l'etica, i principi della convivenza civile ed alcuni valori umani condivisi anche dalla dottrina cattolica».
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Il Gazzettino