I libri, il cibo, il vino Ritiri che fanno gola

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VIVAIO LETTERARIO
Andate su www.rossodolomiti.it/la-serra/vivaio-letterario/ e se niente niente vi piacciono i libri, il cibo, le buone idee, la buona scrittura, il vino, un pizzico abbondante di sana umanità, se vi va una spruzzata di (auto) ironia, beh non ve ne pentirete. E conterete i giorni che vi separano da Vivaio Letterario. Prendete una a caso delle presentazioni, questa ad esempio: «Crediamo anzitutto necessaria: l'abolizione della pastasciutta, assurda religione gastronomica italiana», cibo poco adatto a un popolo guerriero. Da «questo alimento amidaceo ne derivano: fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo», scriveva nel 1930 Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del Futurismo. Naturalmente la sua battaglia contro gli spaghetti ha avuto lo stesso esito di quella per asfaltare il Canal Grande di Venezia... Ascolteremo parole alate e altre strampalate, raccontando anche di come Pellegrino Artusi degli spaghetti (che prima di lui si chiamavano vermicelli) ha accorciato i tempi di cottura, raccomandando «si mangiano durettini». Scopriremo che la carbonara non è altro che il breakfast degli anglo americani trasformato in sugo e che la prima ricetta documentata (1954) prevedeva il gruviera... Assaggeremo specialità futuriste e non, e berremo un meraviglioso vino alpino, il Pinot nero dell'Alpago».

CUOCHI E SCRITTORI
Insomma, viene voglia di iscriversi (pochissimi i posti disponibili, fatelo subito se vi va) e sperare che arrivi in fretta il 4 giugno (e poi il 5, e il 6) e che la pandemia non ci si metta di mezzo cosa, al momento, da non escludere obbligando ad un rinvio, per sedersi ad ascoltare Uccidete la pastasciutta, con Alessandro Marzo Magno, Samanta Cornaviera e il cuoco Francesco Paulon.
Nel caso, il programma sarebbe il seguente: venerdì 4 giugno (ore 19) aperitivo e cena innaffiata dal Pinot nero Val de Pol di Katja Zanon di Codenzano, conca dell'Alpago, che un bel giorno ha deciso di lasciare il suo impiego per dedicarsi ad un progetto che, sulla carta, sembrava pura follia: produrre Pinot nero, e solo quello, ricostruendo i terrazzamenti a secco dell'antica vigna di famiglia. L'hanno seguita il compagno Gianluca De Min e il cugino Lorenzo Zanon, nato in Borgogna e con una laurea di ingegnere enologo. Una follia che ha dato risultati straordinari. Poi, il giorno successivo, sabato 5, si comincerebbe (il condizionale è d'obbligo, di questi tempi) dalla colazione, alle 9,30, e poi si avvierebbe il viaggio gastro-letterario, intervallato dalla pausa pranzo e concluso dall'aperitivo serale, con tanto di show cooking: piatto forte, ovviamente, gli spaghetti con salsa Marinetti. Domenica, altra colazione da re, un po' di ricette e pensieri sparsi e, alle 12, saluti, brindisi, tutti a casa.
OBIETTIVO ESTATE
Come sia nato tutto questo (o, meglio, l'idea, perché tutto è ancora da fare, colpa dei tempi difficili che viviamo) lo spiega Chiara Alpago Novello, bellunese, laureata in lettere, giornalista: «Poco più di un anno fa ero a Milano. Da settimane si parlava del virus cinese ma io, come molti, sminuivo. Mi sembrava un inutile allarmismo. Sono tornata a Belluno baldanzosa, baciando tutti e irridendo chi era timoroso. Quanto mi sbagliavo Il mio emisfero destro, che di virus e allarmi non si è mai preoccupato, aveva nel frattempo materializzato un'idea, un vivaio letterario. Un centro dove attirare autori, lettori, incontri, esperienze, dove godersela ascoltando e parlando di libri. Niente corsi, niente compiti. Godersela, proprio. Sono riuscita a organizzare un ritiro letterario ad agosto, poi... più niente. Ma non mi sono arresa, ho fatto un programma, ed eccolo. Al Vivaio 2021 si parlerà di futuristi in cucina e di cucina come metafora della vita, di diritti delle piante, fantasticherie, streghe e vampiri, del mestiere dell'editore, di calcio e geopolitica. Non mi sfugge il fatto che sto ricamando sulle nuvole, ma si potrebbe fare di peggio, e il risultato può essere sorprendente». Incrociamo le dita: l'estate è lontana ma potrebbe anche essere vicina, dipende.

Un progetto, comunque, molto goloso, sia per gli amanti del cibo e del vino sia per quelli assetati di parole ben scritte e ben dette. I libri come filo conduttore degli eventi ospitati nella Serra, nel borgo di Frontin, ai piedi delle Dolomiti bellunesi, casa in cui Chiara, dopo una prima vita milanese, si è trasferita, trasformandola in un delizioso bed & breakfast. Ritiri di qualche giorno, dove si pratica l'ascolto, guidati da scrittori-pifferai magici. Aperitivi e cene letterarie, per scoprire un nuovo libro e la storia di chi lo ha immaginato.
Claudio De Min
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino