I leghisti non la mandano giù: per Muraro è l'ora degli insulti

I leghisti non la mandano giù: per Muraro è l'ora degli insulti
TREVISO - (pcal) È bastato poco, un'azione semplice come pubblicare su Facebook uno dei tanti spot pro Tosi -«Tosi Presidente-siamo abituati a fare», il tutto su sfondo...

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TREVISO - (pcal) È bastato poco, un'azione semplice come pubblicare su Facebook uno dei tanti spot pro Tosi -«Tosi Presidente-siamo abituati a fare», il tutto su sfondo giallo- per scatenare su Leonardo Muraro tutta la rabbia a la delusione del popolo leghista. Il suo passaggio ufficiale tra le fila tosiane, la sua scelta di scendere in campo contro Luca Zaia abbandonando la Lega, ha lasciato il segno. Basta vedere la novantina di commenti, la maggior parte carichi di livore e di sarcasmo, per capire che tornare indietro non sarà più possibile.

«Muraro che delusione, per la sedia cosa si fa» è il primo sfogo di una lunga serie. Sono più o meno tutti dello stesso tenore: chi lo accusa di aver scelto Tosi per «i soldi», chi per la possibilità di avere un nuovo incarico, chi gli rinfaccia di «sputare nel piatto dove ha mangiato».
In mezzo a questo mare di critiche si sono infilate anche voci amiche come quella di Roberta Garbuio, responsabile del Faro nella Marca: «Nessuno ha mai sputato, siete voi che non condividendo le scelte altrui, offendendo».
Effetto ottenuto? Aumentare ancora di più l'intensità, e la quantità, delle critiche. «Muraro, mi ha deluso», «Ma che figura hai fatto?», «Io mi sarei vergognato» fino al più tenue «Mi dispiace per la tua scelta» più vari incitamenti a favore di Zaia. Anche Arnaldo Pitton ha provato a difendere il presidente della Provincia scendendo in campo a suon di provocazioni, come pubblicare lo schema delle alleanze ad assetto variabile strette da Salvini in giro per l'Italia. C'è anche chi ha provato ad aprire un ragionamento politico ma con risultati di poco conto. «Per fortuna se ne sono andati i peggiori», sentenzia un leghista di lungo corso.

E poi si trovano interventi inaspettati come quello di Marco Scolese, espressione della sinistra trevigiana e non da molto entrato nel Pd: «Bravo Leonardo Muraro -scrive- coraggio, idee, responsabilità: questi gli ingredienti di una leadership. Come sai abbiamo idee diverse e dunque non ti voterò, ma apprezzo la tua scelta di metterti in gioco. In bocca al lupo». Ma i leghisti sedotti e abbandonati non la pensano affatto così.
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Il Gazzettino