I grandi investitori alla conquista di Venezia

I grandi investitori alla conquista di Venezia
Ci sono almeno 6-7 grandi investitori pronti a scommettere sul futuro del Lido come capitale del tempo libero a 5 stelle e, se l'interesse è autentico, presto potrebbero esserci...

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Ci sono almeno 6-7 grandi investitori pronti a scommettere sul futuro del Lido come capitale del tempo libero a 5 stelle e, se l'interesse è autentico, presto potrebbero esserci delle sorprese. È questo il messaggio che arriva dal forum organizzato ieri a Ca' Vendramin Calergi dall'Agenzia per lo Sviluppo, che ha visto attorno ad uno stesso tavolo una sessantina di operatori professionisti, tra banchieri, gestori di fondi immobiliari e advisor internazionali. Tra questi, i numeri uno di Cassa Depositi e prestiti Sgr Marco Sangiorgio, il capo del settore immobiliare di banca Intesa Pietro Mazzi e il suo omologo in Unicredit Marco Recalcati.

A tutti loro, il presidente dell'Agenzia, Beniamino Piro, ha presentato una sorta di Masterplan per il rilancio del Lido e di Pellestrina, mostrando a volo d'uccello tutte le località su cui è possibile investire e le loro caratteristiche. Il Lido è però solo la prima tappa di un percorso di opportunità di investimento che il Comune intende favorire e che presto coinvolgerà allo stesso modo Venezia, le isole e poi Mestre, Marghera e il resto della terraferma. Lo scopo è attirare investimenti da soggetti forti e solidi per far ripartire il volano dell'asfittica economia cittadina e produrre nuovo lavoro per i giovani e i futuri cittadini.
«Volevamo - spiega Piro - mettere insieme domanda e offerta, poiché quasi nessuno era a conoscenza di queste possibilità. Si è discusso molto, si sono lanciate idee e sono arrivate anche le conferme. Ad esempio, Manfredi Catella di Coima ha garantito che in tre anni il Des Bains sarà riaperto e conta per il 2018 di riaprire almeno il parco e la Pagoda, dove è stata necessario un intervento di messa a norma».
Tra gli intervenuti, Alberto Giacobbo del gruppo Marzotto, ha evidenziato il progetto di trasformare l'ex Colonia Padova agli Alberoni in un resort, ma di essere arrivati ad uno stop in quanto manca l'autorizzazione a fare una piscina. Così oggi il sito è un ricettacolo di degrado. È rispuntato anche il vecchio progetto di una megadarsena a ridosso della diga di San Nicolò, progetto a suo tempo di Est Capital che ha tutte le approvazioni. Coima (Des Bains ed Excelsior) potrebbe avere interesse anche per il Golf del Lido, all'asta per due milioni. In attesa di entrare in campo lo studio Bonelli Erede che porterebbe in dote la catena alberghiera di lusso Oberoi, poi ci sono il fondo Yida, la Finint, la fondazione Italia-Cina.

Ultimo, ma non meno importante, Cassa depositi e prestiti ha annunciato che porterà a settembre il suo progetto (con Club Med e Th Resorts) per l'ex Ospedale al mare. Tra le ipotesi in campo (c'era anche l'Ulss3) la possibilità di trasferire in un'altra sede, come lo Steeb o il San Camillo agli Alberoni, le attività del Monoblocco, liberando così l'intera zona. Un'altra possibilità sarebbe quella di realizzare il polo sanitario nella vicina Favorita o, ancora, riorganizzare in loco le attività sanitarie in modo da farle convivere con il turismo di lusso. Magari garantendo un elicottero tutto l'anno.
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Il Gazzettino