I Garbin al posto del bar Doria: «Sarà un locale per i veneziani»

I Garbin al posto del bar Doria: «Sarà un locale per i veneziani»
LA CITTÀ CHE CAMBIAVENEZIA «Tranquilli, non aprirà un locale cinese, ma un'attività veneziana in cui i residenti e chi lavora in città potranno far colazione, pranzare e...

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LA CITTÀ CHE CAMBIA
VENEZIA «Tranquilli, non aprirà un locale cinese, ma un'attività veneziana in cui i residenti e chi lavora in città potranno far colazione, pranzare e prendere l'aperitivo».

A parlare è Massimiliano Garbin, uno dei titolari della Patatina, locale di grande successo in città, tanto da aver creato un marchio vero e proprio. È lui l'acquirente della licenza del bar Doria di calle dei Fabbri, uno dei punti di riferimento per veneziani e pendolari nelle zone di Rialto e San Luca. Dopo tutti i commenti arrivati sul nostro sito internet e sulle nostre pagine social in cui si parlava dell'ennesimo pubblico esercizio finito in mani cinesi, Garbin intende smentire queste voci, precisando che ci sarà la sua famiglia dietro il nuovo locale che aprirà entro fine anno al posto dell'agenzia viaggi Gran Canal, ai piedi del ponte del Lovo.
OPERAZIONE RILANCIO
«La mia è una famiglia di ristoratori - racconta Garbin - che con la Patatina (ponte di San Polo) abbiamo creato un marchio di qualità, aprendo un altro locale in campo San Giacomo. Poi abbiamo deciso di fare un accordo con un imprenditore cinese e stiamo cercando occasioni di sviluppo del nuovo marchio che abbiamo creato, Bacarandino. Un locale c'è già alla Bragora, poi verrà quello di Rialto e abbiamo in mente altre cose ancora. Queste operazioni le facciamo con un partner cinese, che è soprattutto finanziario, la cucina e l'esperienza è sempre quella della nostra famiglia».
ANCHE PER VENEZIANI
Il locale dove si trovava il bar Doria, una volta trasferita la licenza, non potrà più essere un pubblico esercizio, essendo il numero di licenze nella zona di San Marco contingentate e non trasferibili dall'esterno.

«Vorrei far capire - spiega Garbin - che non c'è alcuna furbata come qualcuno ha insinuato. Si tratta di un investimento consistente per realizzare un bar-enoteca-ristorante in un posto dove è pieno di attività rivolte esclusivamente ai turisti. Qui ci sarà una cucina di livello medio-alto, con la qualità garantita dal nostro nome. In tutto, ci saranno un centinaio di coperti e contiamo di aprire per la metà di dicembre contando di poter rimanere, come lo era il bar Doria, un punto di ritrovo per i veneziani». (m.f.)
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Il Gazzettino