I disegni dimenticati di Guido Cirilli

I disegni dimenticati di Guido Cirilli
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VENEZIA - È cosa poco nota che il padiglione centrale ai Giardini della Biennale - nella sua struttura edilizia - è rimasto sempre uguale fin dalla sua fondazione nel 1895. A variare, invece, con il variare del gusto e con una certa frequenza, è stata la facciata. Così a quella in stile aulico di Mario De Maria subentra, nel 1914, quella moderatamente liberty di Guido Cirilli, distrutta poi nel 1932 per far posto alla versione più conforme all'epoca fascista di Duilio Torres. Il disegno di quest'opera - l'unica realizzata da Cirilli a Venezia - si può ora vedere nella mostra “Guido Cirilli. Architetto dell'Accademia“, aperta fino al 21 settembre ai Magazzini del Sale. L'iniziativa è dell'Accademia di Belle Arti di Venezia che conserva l'archivio dell'architetto, suo docente dal 1913. Ora i suoi disegni e i suoi documenti, restaurati, sono esposti nelle bacheche opportunamente climatizzate, secondo un percorso che sintetizza le sue attività. Nato ad Ancona nel 1871, diplomatosi all'Accademia di Belle Arti con Giuseppe Sacconi (autore dell'Altare della Patria), Cirilli manifesta una propensione per i monumenti funebri, che ha modo di esplicarsi anche nel primo dopoguerra quando fu nominato direttore delle Belle Arti delle terre “redenti“ dell'Istria e della Venezia Giulia. L'altro suo intervento come architetto riguarda la ristrutturazione del centro storico della sua città natale. A Venezia - sottolinea Guido Zucconi - curatore della mostra insieme a Alberto Giorgio Cassani - ebbe soprattutto un ruolo soprattutto istituzionale. Nel 1926 fonda, con Giovanni Bordiga, lo Iuav. Sul piano delle realizzazione architettoniche, invece, non rimangano che i disegni. Relativi alle sedi dello Iuav; al ponte degli Scalzi (gli fu preferito quello di Miozzi) e alla stazione di Santa Lucia. Ed è proprio il modello ricostruito di quest'ultimo progetto - posto alla fine del salone e illuminato da un fascio di luce - che sigilla il percorso espositivo. Da sottolineare l'allestimento di grande suggestione e, insieme, di grande funzionalità come rileva Luigino Rossi, presidente dell'Accademia. Guido Cirilli muore a Venezia nel 1954: i suoi insegnamenti troveranno un osservatore attento in Carlo Scarpa.

Lidia Panzeri

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Il Gazzettino