I DISAGI VENEZIA «Non ci sono rimborsi per mamme costrette a rimanere in

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I DISAGIVENEZIA «Non ci sono rimborsi per mamme costrette a rimanere in casa dal lavoro in caso di acqua alta». Sandra, 31 anni, cerca un supermercato aperto sotto la pioggia....

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I DISAGI
VENEZIA «Non ci sono rimborsi per mamme costrette a rimanere in casa dal lavoro in caso di acqua alta». Sandra, 31 anni, cerca un supermercato aperto sotto la pioggia. Le mani poggiano sul passeggino, che, sotto la pioggia, sembra una navicella.

Dentro dorme serena Francesca, di un anno e mezzo e di 14 chili. Il peso è utile per capire che può essere portata in braccio per poco tempo, prima che i crampi azzannino gli avambracci. «Sono uscita in questo breve spazio di tempo tra un'alta marea e l'altra si sfoga Sandra lavoro presso uno studio di avvocati e questa mattina ho dovuto chiedere un giorno di ferie. Con gli asili nido chiusi non sapevo a chi lasciare mia figlia. Mio marito è a Torino per lavoro e non ho nonne o zie alle quali appoggiarmi. Così mi sono mangiata un giorno di ferie che nessuno mi rimborserà. Ho pensato di portare Francesca al lavoro ma non potevo trascinare la carrozzina nell'acqua e tenerla in braccio sarebbe stata fatica non affrontabile, a piedi da Fondamenta Nove a campo Sant'Angelo. Venezia dovrebbe dotarsi di una normativa che preveda un rimborso per le mamme costrette a rimanere a casa per eventi atmosferici avversi. Invece in caso di alta marea eccezionale siamo lasciate sole ed il datore di lavoro non ci viene di certo incontro».
«Ho lasciato mia figlio dalla suocera racconta Emma una bella avventura sotto l'ombrello visto che la carrozzina non poteva navigare fra le onde. Sono preoccupata per quelle donne che non hanno nessuno e che non possono usufruire di parenti».
«Ho portato mia figlia da un'amica dell'asilo risolve Sidra ci siamo spontaneamente organizzate e una mamma casalinga è disposta a tenere 4, 5 piccoli mentre le altre mamme vanno a lavorare. Portiamo pannolini, succhi di frutta, merende e quant'altro per non pesare sulla collega. Poi torniamo a prenderli con le carrozzine quando l'acqua scende».
Problemi anche per i migliori amici dell'uomo : con il 70 per cento della città sommersa dall'acqua non è facile trovare un luogo asciutto per fare i bisogni. I padroni li tengono in braccio se devono spostarsi senza lasciare i cani da soli, portandoli in luoghi privi d'acqua per soste liberatorie. Le associazioni animaliste sono comunque attive in caso di necessità.

Tullio Cardona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino