I CONTI BELLUNO Lo scorso anno il rendiconto circa le somme erogate per i Fondi

I CONTI BELLUNO Lo scorso anno il rendiconto circa le somme erogate per i Fondi
I CONTIBELLUNO Lo scorso anno il rendiconto circa le somme erogate per i Fondi dei Comuni confinanti era arrivato a fine settembre. E così conferma l'onorevole Roger De Menech,...

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I CONTI
BELLUNO Lo scorso anno il rendiconto circa le somme erogate per i Fondi dei Comuni confinanti era arrivato a fine settembre. E così conferma l'onorevole Roger De Menech, ex presidente del Comitato paritetico che gestisce i Fondi stessi (Ora l'organismo è coordinato dall'onorevole Dario Bond) - accadrà anche quest'anno con la stessa cifra di 7,5 milioni di euro messa a disposizione dei 48 Comuni che ne hanno diritto: 500mila euro a testa. Un anno, fa fra i quarantotto Comuni per i quali il Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti aveva approvato i programmi di intervento, ce n'erano anche quindici bellunesi. L'elenco degli interventi era stato approvato proprio nell'ultima decade di settembre e comprendeva interventi di 500mila euro per ciascuna opera, anche quando esso prevedeva un importo maggiore.

COMUNI E PROGETTI
Ecco quindi, per quanto riguarda nostra provincia, l'elenco dei Comuni e dell'ambito degli interventi previsti: Arsié (viabilità) Auronzo di Cadore (sviluppo, emergenza sanitaria), Canale d'Agordo (viabilità, impianti sortivi, patrimonio storico), Cesiomaggiore (viabilità, area giochi), Comelico Superiore (arredo urbano), Cortina d'Ampezzo (stadio olimpico), Falcade (acquisto immobile per associazioni), Feltre (promozione turistica e commerciale), Gosaldo (sistemazione immobile comunale), Lamon (efficientamento energetico, campo di calcio), Livinallongo del Col di Lana (miglioramento parcheggio turistico), Rocca Pietore (magazzino mezzi comunali), Sovramonte (impianti sportivi), Taibon Agordino (turismo), Voltago Agordino (viabilità, acquisto mezzi). Già lo scorso anno il Comitato aveva adottato un percorso semplificato rispetto alla procedura prevista dal bando con lo scopo di garantire un utilizzo più efficace delle risorse attraverso uno snellimento delle procedure che ai Comuni consenta di disporre della liquidità necessaria in tempi brevi e al Fondo di gestire le pratiche in maniera più agile. Ecco perché, in via sperimentale, i Comuni avevano potuto presentare un'istanza di finanziamento riferita ad un programma di interventi: quattro al massimo, rientranti in otto ambiti definiti.
L'EMERGENZA COVID

Fra i quali, tuttavia, compare una novità: infatti alla luce dell'emergenza sanitaria che ha colpito duramente il tessuto sociale ed economico dei territori, il Comitato ha ritenuto opportuno introdurre un nuovo ambito specifico dedicato agli investimenti collegati alla gestione emergenziale da Covid-19. Un'opportunità di cui ha usufruito solo Auronzo di Cadore. In generale sono stati proposti interventi di miglioramento della viabilità comunale, la realizzazione di parcheggi e strutture a servizio della comunità, la riqualificazione degli impianti sportivi, azioni volte a potenziare il settore turistico e interventi a sostegno della comunità per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Il valore totale delle risorse destinate per l'attuazione dei programmi presentati ammonta a complessivi 23.000.000 di euro; di questi 7.500.000 per i Comuni della provincia di Belluno, 500.000 per i Comuni della provincia di Sondrio, 4.000.000 per i Comuni veronesi, 5.500.000 per quelli bresciani, 5.500.000 per i Comuni vicentini. Mentre i Comuni di Bormio e Recoaro Terme hanno deciso di utilizzare le risorse a loro disposizione per incrementare progetti già in essere. Un anno sperimentale, si diceva, per quanto riguarda questa nuova modalità di gestione e trasferimento delle risorse. E la volontà del Comitato di garantire un utilizzo efficace delle risorse passa anche dalla semplificazione delle procedure. Per semplificare e aiutare ancor di più tutti i Comuni, con le modalità adottate un anno fa, è stato dato subito il 30% di anticipo delle risorse oggetto dei progetti ad ogni singolo Comune, perché potessero essere messi in grado di progettare e realizzare gli interventi con maggior tranquillità.
G.S.
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Il Gazzettino