I Comuni della Riviera in difficoltà per i tagli? «Una fusione in Città

I Comuni della Riviera in difficoltà per i tagli? «Una fusione in Città
I Comuni della Riviera in difficoltà per i tagli? «Una fusione in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I Comuni della Riviera in difficoltà per i tagli? «Una fusione in Città della Riviera del Brenta è la soluzione per ridurre i costi impropri della politica e contare di più». Utopia o una proposta concreta e coraggiosa per uscire dalla crisi creata dalla carenza di risorse pubbliche? Alfeo Babato (Federconsumatori Riviera) è convinto che il progetto sia fattibile e, presi carta e penna, e l'ha presentato ai sindaci dei Comuni di Fiesso d'Artico, Mira, Stra, Dolo e Fossò. «In un contesto urbano dove i Comuni del Riviera sono attaccati l'uno all'altro diventare la città Metropolitana, la Fusione dei Comuni - afferma Babato - è un processo "semplice" e concreto per ridurre i costi impropri della politica, contare di più, avere più peso per essere ascoltati. Un Comune più grande non avrebbe bisogno di enti e autorità intermedie". Secondo Babato se i comuni di Mira, Dolo, Fiesso d'Artico, Fossò e Stra si fondessero in un'unica realtà (la Citta della Riviera del Brenta), costituirebbero un Comune da 76mila abitanti con tutta una serie di rispermi. «Il nuovo consiglio comunale sarebbe composto da 24 membri - spiega Babato - 66 in meno rispetto agli attuali. Ci sarebbero 15 assessori e 4 sindaci in meno e un bilancio comunale di circa 62mila milioni di euro. Con la fusione si risparmierebbe sui costi della politica e delle consulenze, sulle spese per gli immobili grazie alla riduzione delle sedi. Si risparmierebbe con l'accorpamento dei servizi e alla riduzione delle spese per luce, acqua, gas, manutenzione e contemporaneamente ci sarebbe un maggiore peso contrattuale e poter risparmiare sugli appalti. Significherebbe potenziare il Corpo di Polizia Municipale e garantire più sicurezza ai cittadini. Le entrate aumenterebbero soprattutto nei trasferimenti statali grazie al contributo stabilito dal Decreto Ministero Interni per i Comuni che decidono di fondersi». Insomma una proposta destinata a far discutere a condizione però di superare i vari campanilismi.

© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino