I COMMENTI ROVIGO «Queste sono le nostre Olimpiadi». Il presidente

I COMMENTI ROVIGO «Queste sono le nostre Olimpiadi». Il presidente
I COMMENTIROVIGO «Queste sono le nostre Olimpiadi». Il presidente di Confindustria Vincenzo Marinese non ha dubbi sull'importanza della battaglia che i territori polesano e...

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I COMMENTI
ROVIGO «Queste sono le nostre Olimpiadi». Il presidente di Confindustria Vincenzo Marinese non ha dubbi sull'importanza della battaglia che i territori polesano e veneziano portando avanti per l'avvio della Zes, perché l'obiettivo che detta è che «l'Italia diventi così il primo Paese manifatturiero del mondo».

Uno dei principali sostenitori di questo pacchetto di agevolazioni economiche e fiscali, in grado potenzialmente di produrre nei prossimi almeno 16mila posti di lavoro con un indotto calcolato di circa due miliardi in Polesine, è proprio Marinese. «Tutto nasce da un accordo che abbiamo firmato mesi fa con il prefetto Maddalena De Luca, che è sempre al nostro fianco. Per noi è un tema molto caro che non riguarda solo gli industriali, ma le diverse categorie economiche e i cittadini. In un contesto in cui si pensa che il Veneto sia ricco, prospero, non ci si rende conto invece che c'è l'esigenza di crescere, di attrarre giovani, farli rimanere e farli crescere, creando un territorio dinamico. Il messaggio che voglio dare come presidente di Confindustria è che questo è un progetto inclusivo. Scrivere al Capo dello Stato vuole esprimere l'esigenza di mantenere l'Italia unita, non ce n'è una del Sud o del Nord, non ce n'è una ricca e una povera».
L'IDEA DELLA MISSIVA
L'iniziativa della lettera rivolta al presidente Sergio Mattarella e al capo dell'esecutivo Giuseppe Conte è partita proprio dal presidente della Provincia Ivan Dall'Ara. «La questione è sul tavolo da tempo. Come avevamo detto in precedenza, siamo ad alzare il tiro, ritenendo che la Zes sia un diritto fondamentale per il territorio. Oggi, oltre ai sindaci coinvolti dalla Zes, ci sono anche i colleghi che si sono stretti a loro per un principio di solidarietà, unitamente anche a tutti i rappresentanti degli enti locali dell'area di Marghera e Venezia».
A parlare a nome dei primi cittadini non Zes è stato Edoardo Gaffeo, di Rovigo: «Credo di interpretare il pensiero di tutti i colleghi che non entreranno nella Zes, partecipando in maniera convinta a questa iniziativa. È una strategia di politica economica fondamentale, straordinaria e unica. Non possiamo farcela sfuggire perché è un modello di sviluppo locale che si basa sull'identificazione di alcune aree che saranno oggetto di attenzione da parte del progetto stesso. Ci saranno una serie di ricadute importanti per il territorio, che dovrà essere in grado di lavorare unitariamente per la fornitura di servizi di natura educativa, di terziario avanzato e la costruzione di un modello di sviluppo in grado di guidare le scelte di natura organizzativa delle imprese, che desidereranno utilizzare questi sgravi di natura fiscale e dell'apparato che sarà messo a disposizione con la Zes. Un modello di sviluppo sostenibile a livello ambientale sul medio lungo periodo e per la creazione di posti di lavoro».
GLI ALLEATI

A rappresentare il Veneto Orientale è stata il sindaco di Portogruaro, Maria Teresa Senatore: «Abbiamo auspicato a lungo una iniziativa così importante. Siamo qui a rappresentare la necessità di crescita. Marinese ha detto bene che non stiamo lavorando solo per gli industriali, ma per una idea, quella che l'Italia abbia nuovamente grandissime opportunità a livello internazionale. Stiamo cercando di proporre un metodo di lavoro, fatto di collaborazione tra i Comuni del Polesine e altri che nemmeno loro hanno numeri di crescita così alti».
A.Luc.
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Il Gazzettino