Un confronto con gli aspiranti alla carica di sindaco a ranghi ridotti, quello organizzato ieri da Venessia.com al Teatro San Gallo, per parlare di turismo in aumento e...
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Punto di partenza del dibattito, l'illustrazione di un progetto di Marco Scurati. Che, identificata l'area marciana come il nocciolo del problema e bocciate «tutte le ipotesi di lavoro avanzate sinora perché non sostanziali o risolutive», ha previsto un San Marco Pass e la limitazione degli accessi al "salotto buono" di Venezia tra i 60 e i 90 giorni all'anno, coincidenti con l'alta stagione e i suoi momenti più critici.
«Un modo per disincentivare e spalmare gli escursionisti, per la maggior parte dei quali la visita della città si riduce a questo o poco più - ha detto Scurati - E vincolarli alla verifica preventiva in rete della possibilità di accedere all'area marciana, da ripensare come zona pregiata museale circoscritta per cui va fissato un tetto non superabile. Dal pagamento del pass sarebbero esclusi i veneziani. Oltre ai pernottanti e ai visitatori dei musei, che qualcosa per Venezia già danno».
Secondo il Pd Jacopo Molina, «una proposta interessante e convincente, sia per le sue prenotazioni temperate sia per il fatto che dà risposte agli escursionisti». Durante l'intervento, il candidato alle primarie del centrosinistra ha ribadito anche i suoi cavalli di battaglia in materia: «Un solo assessore per turismo, cultura ed eventi e la loro distribuzione durante l'anno, un salto di qualità e vincoli di destinazione per l'imposta di soggiorno e un migliore utilizzo degli strumenti offerti dalla Legge speciale».
Mentre Davide Scano (M5S) ha parlato di «progetto noto al nostro gruppo di lavoro Turismo e Commercio, da approfondire e per il quale vanno risolte alcune perplessità», sottolineando l'esigenza di «trovare un punto d'incontro tra interessi contrapposti». E Mattia Malgara ha ricordato che «flussi turistici ridotti e ingressi controllati in piazza San Marco», lui li ha proposti da tempo.
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Il Gazzettino