I bengalesi hanno qui un centro di preghiera

I bengalesi hanno qui un centro di preghiera
Altobello era una grande fornace, oggi è una miniera di varia umanità. E nel quartiere riqualificato con i fondi dello Stato e la partecipazione attiva dei suoi abitanti...

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Altobello era una grande fornace, oggi è una miniera di varia umanità. E nel quartiere riqualificato con i fondi dello Stato e la partecipazione attiva dei suoi abitanti venerdì, alle 18, avverrà un altro piccolo miracolo: la ricongiunzione con il pezzo che ancora gli mancava, che era stato tagliato fuori con i lavori di ristrutturazione delle vecchie case Ater di via Fornace e campo dei Sassi (non ancora assegnate nonostante siano passati anni dalla fine dei lavori), insomma con i due grandi condomini Ater chiamati le navi, la uno e la due. Luoghi pieni di gente e di problemi, anche di degrado a causa degli sbandati che spaccano porte e infissi e occupano appartamenti vuoti, e magari spacciano nel quartiere o, comunque, rovinano la vita ai residenti.

Venerdì 21 aprile, dunque, il Gruppo Altobello in Cammino organizza un reading di testi dedicati al viaggio, e lo farà proprio tra via dello Squero e via Fornace, all'aperto, davanti al condominio La Torre. Sarà un incontro aperto a tutti, ai residenti dei due edifici Ater e a quelli del resto di Altobello.
I testi (autori classici della letteratura di viaggio come Conrad, Defoe, Kapuscinsky, de Las Casas, poesie di Kavafis, e testimonianze dell'incontro con l'altro nei nostri giorni di Aime, Gherlenda e Quirico) saranno letti dall'attore Michele Boschini, lo accompagnerà con le sue musiche e i suoi arrangiamenti Stefano Gavagnin; mentre l'incontro sarà condotto da Carlo Gherlenda, docente di lettere nella scuola superiore a Mestre e specialista in Istituzioni e tecniche di tutela dei diritti umani all'Università di Padova, oltre che ricercatore nel settore della letteratura di viaggio.
Quelli di Altobello hanno scelto il viaggio, come tema dell'evento, proprio perché viaggiare significa soprattutto affacciarsi al nuovo, all'estraneo, all'ignoto, e al tempo stesso è terapia contro il pensiero unico, opportunità di un nuovo allargamento degli orizzonti mentali.
E Altobello è proprio un quartiere che contiene tante diversità: era Macallè, uno dei luoghi più degradati di Mestre, oggi è anche un'area residenziale ambita e abitata da stranieri, in particolare bengalesi, che hanno il loro centro di preghiera proprio accanto alla chiesa di piazzale Madonna Pellegrina e che, a differenza di via Fogazzaro, opera in pace col resto della comunità.

E questo grazie ai residenti e ai gruppi come Altobello in Cammino, che in quest'occasione ha collaborato con Promuovere ricchezze e associazione Amici Insieme, e che si adopera per mantenere vivo e sicuro il quartiere: con la pulizia di strade e aiuole, la creazione di orti e giardini urbani, le passeggiate pomeridiane per coinvolgere gli abitanti che, oltre a conoscersi e tenersi in forma, tengono così sotto controllo le strade.
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Il Gazzettino