I baristi: «Siamo d'accordo, ma prima di decidere l'amministrazione avrebbe potuto almeno consultarci»

I baristi: «Siamo d'accordo, ma prima di decidere l'amministrazione avrebbe potuto almeno consultarci»
(Al.Rod.) Le due ordinanze anti alcol convincono, ma fino una certo...

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(Al.Rod.) Le due ordinanze anti alcol convincono, ma fino una certo punto, i baristi padovani. Su un punto, gli esercenti sono tutti d'accordo: lo stop alla vendita degli alcolici ai minori. Sul divieto di consumare birra e spritz al di fuori dei locali, non mancano però i distinguo. A sposare su tutta la linea l'iniziativa del sindaco Massimo Bitonci è Ignazio Aggujaro, titolare del bar Margherita di piazza Dei Frutti. «Il sindaco ha fatto bene. Soprattutto sullo stop alla vendita di alcol ai minorenni ha ragione da vendere. Io ho un nipote di 15 anni e so come i genitori dei ragazzi di quell'età siano preoccupati per questo fenomeno, quindi ben vengano iniziative di questo tipo». «Anche l'altra ordinanza, quella sulle limitazioni al consumo di alcolici al di fuori dei bar, mi trova d'accordo. Ritengo che sia fondamentale tutelare il decoro del centro storico e, più in generale, di tutta la città». Se si passa da una parte all'altra della città, la musica non cambia. Ad accogliere con entusiasmo le due ordinanze è Chiara Stecca del Mio Bar di piazzale Stazione, una dei pochissimi commercianti italiani rimasti in zona. «Era ora - scandisce la barista da sempre in prima linea contro il degrado - sinceramente non ho capito perché appena si è insediato Bitonci abbia revocato l'ordinanza anti alcol della giunta Rossi. Detto questo, condivido appieno entrambi i provvedimenti. Ogni iniziativa finalizzata al contrasto dell'alcolismo giovanile, va accolta senza esitazione». «Quanto invece allo stop al consumo di alcolici al di fuori dei bar, io sono favorevolissima. In piazzale Stazione, dalla mattina alla sera decine di persone bighellonano con le birre in mano dando non pochi problemi ai passanti e a chi vive e lavora in zona. Ora finalmente il Comune ha deciso di intervenire» conclude la Stecca. Se dalla stazione si torna in centro storico, la musica non cambia. Alberto Dogo del caffè San Clemente di piazza Dei Signori, commenta: «Sul divieto di vendita ai minori, non si può che essere d'accordo. Quanto alle limitazioni del consumo di alcolici in area pubblica, sarà difficile controllare tutti, ma ritengo complessivamente buono il provvedimento». «In tutti i casi, dal momento che il Comune ha avviato un dialogo con i baristi del centro, mi sarebbe piaciuto che, prima di firmare le due ordinanze, ci avesse convocato» aggiunge. Non nasconde un certo scetticismo neppure Anna Cherubini del bar Nazionale di piazza Delle Erbe. «Sono d'accordo con l'ordinanza che vieta la vendita di alcolici a chi non ha ancora compiuto 18 anni. Quanto all'altro provvedimento, sinceramente ho qualche dubbio», spiega la barista che poi conclude: «sinceramente non so se si sentisse la necessità di un provvedimento di questo tipo. Di fatto le piazze, il mercoledì e nei fine settimana, non sono più piene come una decina d'anni fa quando il fenomeno era diventato un problema di ordine pubblico».
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Il Gazzettino