I b&b: «I turisti in casa creano indotto Nessun danno per la residenzialità»

I b&b: «I turisti in casa creano indotto Nessun danno per la residenzialità»
LOCAZIONI TURISTICHEVENEZIA C'è subbuglio tra le associazioni di categoria che difendono gli interessi delle locazioni turistiche. I provvedimenti che il Comune ha deciso di...

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LOCAZIONI TURISTICHE
VENEZIA C'è subbuglio tra le associazioni di categoria che difendono gli interessi delle locazioni turistiche. I provvedimenti che il Comune ha deciso di intraprendere per arginare l'ondata di turisti che si recano quotidianamente a Venezia stanno creando agitazione. E ieri, alla Scuola dei Laneri, si è tenuto un convegno in cui gli esponenti delle varie categorie hanno spiegato i dubbi e le opportunità che emergono alla luce del regolamento edilizio e del contributo di accesso.

Davanti a oltre duecento persone L'Abbav ha proposto un suo studio in cui si nega qualsiasi tipo di esodo, se non: «Verso l'aldilà», come ha spiegato Giorgio Cichellero, che ha svolto lo studio assieme a Giovanni Chiavalin.
CIFRE SICURE
«Si parla di cifre che non sono oggettive per quanto riguarda il turismo - ha spiegato Cichellero - gli unici sicuri sono i pernottanti, che sono oltre 5milioni di arrivi in Comune per un totale di 11.686.000 di presenze». Dallo studio proposto emerge che il problema è di gestione dei flussi turistici e non di eccessivi numeri: «Sommando la media dei giornalieri (56mila) alla media delle presenze in centro storico (21mila e cinquecento) e dei residenti in centro storico (poco meno di 54mila) si ottengono 131mila persone. Nel 1951 i residenti erano quasi 175mila, per cui dividendo i 131mila per i 175mila si otterrebbe un 75% di capacità. Per questo il problema non è di sostenibilità, ma di gestione che può essere risolta con destagionalizzazione e decentralizzazione».
CASE E INDOTTO
Secondo un'altra stima proposta dallo stesso studio, non sarebbe vero che le locazioni turistiche sarebbero inversamente correlate alla disponibilità di case per i residenti, perché l'indotto che crea la locazione interesserebbe oltre 20mila persone (tra operatori turistici, guide turistiche, tassisti, gondolieri, servizi di trasporto pubblico e privato, agenzie turistiche, attività commerciali e artigianali, bar, ristoranti, alimentari, supermercati musei, gallerie, esposizioni, etc.).
NO AGLI ABUSI
Confedilizia, invece, rappresentata da Giuliano Marchi e dal vicepresidente nazionale Michele Vigne, punta il dito contro il Comune che influirebbe sulla gestione diretta da parte del titolare del diritto di proprietà: «L'incidenza sulla proprietà privata è illegittima - hanno precisato i due -, stanno cercando di mettere vincoli che spettano solo al legislatore. Si sta tentando di limitare l'autonomia contrattuale, sono vincoli che sembrano velati espropri».

Gli esponenti agenti immobiliari Massimo Maccatrozzo (presidente di Agata, Agenzie che gestiscono appartamenti turistici associate) e Roberto Loschi (presidente provinciale di Fiaip, Federazione italiana agenti immobiliari professionali) lamentano invece il fatto di non esser mai stati interpellati da parte del Comune: «Chi pernotta in hotel consuma in hotel, invece chi sceglie l'appartamento acquista nel negozio di vicinato. E poi, sulla tassa di accesso nessuno ci ha mai interpellato». Infine, Ondina Giacomin, organizzatrice dell'evento e presidente Abbav, ha spiegato: «Basta demonizzare il lavoro, è populismo, si cerca di arginare i B&b, ma sono realtà che portano residenza perché la impongono nella gestione dell'attività».
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino