(vmc) Sarà una vera e propria messa alpina con tanto di accompagnamento del coro Marmolada e delegazioni dell'Ana, quella officiata oggi alle 11 da don Gastone Barecchia nella...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Don Gastone è figura conosciutissima in città e soprattutto a Dorsoduro. Sempre simpatico, arguto e cordiale, contattato giorni fa nella sua casa a San Basilio, ha rifiutato un incontro con la battuta: «100 anni sono pur sempre 100 anni, e sto risparmiando le forze per la messa». La sua storia militare è iniziata nel 1942, a 28 anni, quando si offrì volontario per l'assistenza spirituale alle truppe del Csir. "Pansa longa" (così chiamato per l'altezza, inusuale tra le penne nere) fu assegnato al 2° Artiglieria da montagna della divisione alpina Tridentina, assolvendo impeccabilmente il suo ruolo tanto durante la campagna sul Don quanto nel corso della drammatica ritirata. Dove il 31 gennaio 1943 proprio la Tridentina diede il meglio di sè con la battaglia di Nikolajewka, che vanificò la manovra a tenaglia sovietica e comportò la rottura della sacca che imprigionava le unità italiane, tedesche e ungheresi in ripiegamento.
Tra i ricordi più cari di don Gastone, la celebrazione della messa di Natale del 1942, accompagnata con l'armonica a bocca da don Carlo Gnocchi. E poi il consiglio (puntualmente rispettato) di un vecchio artigliere: «Don Gastone, a 42 sotto zero, se vuoi salvare la pelle devi spalmarti le gambe e i piedi col grasso antigelo delle mitragliatrici, metterti due paia di calze e non levare mai, dico mai, le scarpe per tutto il tempo».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino