Hotel fantasma, turisti beffati

Hotel fantasma, turisti beffati
IL CASOMESTRE Hotel fantasma nel quartiere Piave. Una famiglia di turisti tedeschi prenota on line last minute, ma all'arrivo a Mestre trova la struttura chiusa. Lo segnala un...

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IL CASO
MESTRE Hotel fantasma nel quartiere Piave. Una famiglia di turisti tedeschi prenota on line last minute, ma all'arrivo a Mestre trova la struttura chiusa. Lo segnala un residente, che il giovedì sera si stava recando alla festa Giardini musicali organizzata dal comune in via Piave, quando una turista in via Sernaglia chiedeva notizie su un hotel, in cui aveva prenotato attraverso la piattaforma lastminute.com, localizzato in via Montello. Vedendo che la turista era agitata, perché non trovava la struttura, l'uomo si è offerto di accompagnarla con la sua famiglia. La guest house Dream Holidays di via Montello appariva chiusa e in condizioni di abbandono.

IN ABBANDONO
«Abbiamo chiesto informazioni ai passanti - racconta il residente - finché è giunto un cittadino, che asseriva di lavorare in una struttura attigua, all'incrocio fra via Dante e via Montello, secondo il quale Dream Holidays era stato rilevato dai suoi titolari». L'uomo è rimasto lì vari minuti, cercando di dipanare la matassa, e ha chiamato il 113 e la centrale della Polizia locale. «Ho anche avvisato i tre agenti presenti al parco dei ferrovieri per la festa di via Piave prosegue l'uomo Poi alcuni dipendenti dell'altra struttura hanno detto che non sapevano nulla della prenotazione della famiglia di turisti. Mentre eravamo lì, altre persone qualificatesi quali slovacchi, hanno detto che alloggiavano e la struttura lasciava a desiderare».
Sconsolato, l'uomo ha deciso di accompagnare i turisti rimasti invischiati in tale situazione all'ostello Anda, e lì dovrebbero aver trovato posto per la notte. «Io non posso dire - afferma il residente - che questo sia un errore dell'hotel o dei siti internet. Ma sarebbe interessante sapere a chi vanno i soldi delle prenotazioni». Premesso che non risulta si tratti di un socio Ava, il direttore dell'Associazione veneziana albergatori Claudio Scarpa chiede di non sottovalutare fatti come questo. «La crisi pandemica dichiara Scarpa - avrebbe dovuto creare un nuovo tipo di turismo, e invece continuano vecchie abitudini non più tollerabili. Per questo chiediamo l'intervento delle forze dell'ordine, che verifichino i fatti con grande rigore». Vicende simili capitavano già in passato. «Le forze dell'ordine e la polizia municipale - prosegue Scarpa - erano intervenuti in modo puntuale. Bisogna riprendere questo tipo di controlli, nella zona della stazione ferroviaria di Mestre, ma in generale in tutta la città. Ci sono anche tanti appartamenti abusivi che vanno controllati». Un suggerimento, sempre secondo Scarpa, va dato anche ai turisti. «Mi lascia sorpreso afferma il direttore - che si prenotino simili strutture quando, con 9 euro in più, quella notte si trovava una stanza in una delle strutture più prestigiose di Mestre. Ho fatto delle verifiche e sui portali quella notte si trovavano hotel a 3 e 4 stelle al costo di 50 o 55 euro, mentre la struttura incriminata, che fin dalla presentazione risultava ambigua, ne costava 41. Anche il turista deve iniziare a fare selezione».

Filomena Spolaor
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Il Gazzettino