«Ho visto morire anziani per coronavirus, tanti sono depressi a causa della distanza dai familiari». La testimonianza è di Gloria Camuffo, infermiera di 27 anni, residente a...
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Dove lavora e perché partecipa a questo bando?
«Lavoro da quattro anni in una casa di riposo, ora mi piacerebbe fare un'esperienza in una struttura ospedaliera del pubblico».
Le Rsa sono state le strutture più colpite dall'epidemia, come si lavora in emergenza?
«Non è facile, anche perché abbiamo in carico ospiti positivi. Il Covid è una cosa seria, alcuni sono deceduti e altri soffrono di problemi respiratori. Non posso negare che non è stato facile accettare tutto ciò, ma ho sempre cercato di andare a lavoro con lo stesso spirito. Ci siamo trovati di fronte ad un'emergenza sanitaria davanti alla quale nessuno avrebbe mai immaginato di trovarsi, è in quel momento che ho provato a pensare che in ogni situazione, anche la più drammatica, bisogna concentrarsi su qualcosa di positivo».
C'è poi il problema della lontananza dai familiari.
«Gli anziani soffrono molto questa imposizione. Molti di loro sono peggiorati e si sono depressi perché lontani dai loro affetti. Ma qui entra in gioco la professionalità degli infermieri e degli operatori sanitari. Ci vuole una certa sensibilità per prendersi cura di persone fragili e per rassicurare le famiglie».
Gli infermieri hanno avuto sufficienti riconoscimenti?
«A livello economico nessuno, soprattutto coloro che lavorano nelle case di riposo».
E.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino