«Ho perso, ma non mi hanno rullato: non capisco l'accanimento»

«Ho perso, ma non mi hanno rullato: non capisco l'accanimento»
CIVIDALE - «Volevano rullarmi, ma i voti dimostrano che ho resistito alla macchina organizzativa dei soci - dipendenti». È la primissima reazione del presidente uscente della...

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CIVIDALE - «Volevano rullarmi, ma i voti dimostrano che ho resistito alla macchina organizzativa dei soci - dipendenti». È la primissima reazione del presidente uscente della Banca popolare di Cividale, Graziano Tilatti, al quale l'assemblea ne ha riservati 1303, ma non sufficienti per tornare ad occupare uno dei due posti che si rinnovavano in Cda. Entrambi sono stati occupati dai candidati dei soci-dipendenti.

Presidente, deluso, arrabbiato, sollevato?
«Prendo atto del risultato: i voti si contano e non si commentano».
Che idea si è fatto? Perché non c'è stata la riconferma dopo un solo anno di presidenza e una Banca tornata in utile?
«Per la verità non ho capito questo accanimento nei miei confronti. Ho assunto la presidenza in un momento difficile, in un contesto economico che non ha bisogno di parole per essere raccontato nella sua complessità e criticità. Nonostante ciò, la Banca in un solo anno è tornata in utile e ho lavorato perché al suo interno ci fosse armonia».
Preoccupato per il futuro dell'istituto?
«Quella nella Banca popolare di Cividale è stata una parte della storia della mia vita. È durata sei anni, ora si è chiusa. Auguro buon lavoro a chi rimane. Sono un uomo libero. Come socio non posso che auspicare che si raggiungano risultati ancora migliori».
A.L.

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Il Gazzettino