«Ho lavorato alla "cieca", la scoperta è stata emozionante»

«Ho lavorato alla "cieca", la scoperta è stata emozionante»
(M.Zi.) Parla la stessa lingua del Santo, il portoghese, l'uomo che gli ha "ridato un volto" con le moderne tecniche di ricostruzione facciale forense. Cicero Moraes è un...

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(M.Zi.) Parla la stessa lingua del Santo, il portoghese, l'uomo che gli ha "ridato un volto" con le moderne tecniche di ricostruzione facciale forense. Cicero Moraes è un designer 3D brasiliano, esperto in ricostruzioni facciali in ambito archeologico, che lavorando alla "cieca" sui dati inviategli da Luca Bezzi ha ricreato il volto di Sant'Antonio. «Durante la ricostruzione ero davvero molto curioso - racconta Moraes - Mi chiedevo se si trattasse di un cavaliere, di un filosofo, di un pittore, di un dottore o di un contadino. L'incertezza alimentava la mia curiosità e mi ha spinto ad accelerare il lavoro e spedire al più presto i risultati, per scoprire di chi fosse quel cranio misterioso». Un cranio e un volto davvero particolari, ma in un primo momento lo stesso designer non si è reso conto della portata del suo lavoro. «Dopo aver analizzato la ricostruzione, Bezzi mi chiese se volevo sapere l'identità della persona ricostruita e mi spedì un link a Wikipedia in lingua portoghese. Apparve il nome "sant'Antonio di Lisbona". Lo ringraziai ma in realtà ancora non avevo capito di chi si trattasse. Dopo, spinto dalla curiosità, lessi tutto il contenuto. Solo in quel momento mi resi conto di chi era colui che avevo ricostruito. Sant'Antonio è il patrono della città in cui vivo (Sinop) ed è il nome dell'ospedale in cui sono nato a Chapecó. Ovunque mi girassi c'era qualcosa di lui: è stato un enorme onore».

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Il Gazzettino