«Ho fatto il richiamo, adesso posso dire che mi sento più forte del coronavirus»

«Ho fatto il richiamo, adesso posso dire che mi sento più forte del coronavirus»
IL MEDICOCAMPOSAMPIERO «Oggi con altri colleghi sono stato sottoposto al richiamo del vaccino anti-Covid. È stato emozionante, ora mi sento più forte del Coronavirus. E grazie...

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IL MEDICO
CAMPOSAMPIERO «Oggi con altri colleghi sono stato sottoposto al richiamo del vaccino anti-Covid. È stato emozionante, ora mi sento più forte del Coronavirus. E grazie al vaccino posso garantire la mia e l'altrui sicurezza. Chi non lo vuole fare è semplicemente una persona che non gode della mia stima».

 Il primario del pronto soccorso dell'ospedale di Camposampiero Giuseppe Marinaro si dichiara ottimista nella battaglia contro l'emergenza sanitaria in atto, appena dopo essersi sottoposto al richiamo assieme gli operatori sanitari che hanno già ricevuto la prima vaccinazione anti virus in occasione del V-Day di fine dicembre.
Fatto il richiamo, cosa ne pensa?
«Ho sempre sostenuto che il vaccino è l'unica arma che abbiamo per combattere questa malattia. Ho dato fin da subito la mia disponibilità per immunizzarmi».
Ci sono i contrari al vaccino.
«Non voglio criticare nessuno o scatenare polemiche che non mi interessano: sono fermamente convinto dell'utilità di questo strumento, in grado di prevenire la malattia infettiva che sta colpendo tutto il mondo. Chi non vuole vaccinarsi, proprio non gode della mia stima. Vaccinarsi è una manifestazione di solidarietà a tutela non solo di se stesso ma anche della collettività. Nel momento in cui mi proteggo, faccio un favore anche alle persone più fragili che non lo possono fare. I bambini ad esempio non possono vaccinarsi ma se vengono in contatto con una persona positiva si ammalano e, di conseguenza, possono contagiare altre persone, come i nonni che sono i soggetti più a rischio».
Una sorta di obbligo morale?
«Sì. Tutti, io per primo che sono un operatore sanitario, ho l'obbligo morale di salvaguardare la vita del bimbo e anche del nonno. Ora dovrei avere un'immunizzazione ottimale fra 7 giorni mentre non ho assolutamente idea di quanto durerà la copertura vaccinale».
Sta cambiando la situazione sanitaria?
«Si registra da alcuni giorni un lieve calo dei malati covid. È ancora presto per tirare un sospiro di sollievo ma il fatto di essermi vaccinato mi dà buone sensazioni. Ho la fortuna di lavorare con un gruppo di infermieri e colleghi davvero in gamba, che si sono comportati in maniera straordinaria in questi mesi. Per questo non abbiamo timore del futuro e sono sicuro reggeremo ancora alla grande di fronte l'emergenza covid. Mediamente gli accessi giornalieri in pronto soccorso sono 70/80: solitamente tra i casi casi conclamati e i sospetti viene tenuto in isolamento il 30-35% delle persone che si presentano da noi in accettazione. Il 10% di queste viene ricoverata come positiva al coronavirus».
Lo scorso mese di marzo i numeri erano più alti.

«Allora gli accessi in media erano di 90-95 persone . Di queste nove mesi fa il 40% si presentavano in reparto con sintomi sospetti riconducibili al coronavirus. Eseguiti tutti gli accertamenti, statisticamente, solo il 25-30% risultava effettivamente positivo al covid. Ora, con il vaccino ci attendiamo, progressivamente, numeri sempre più bassi».
Luca Marin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino