Hacker, Luxottica ferma gli stabilimenti

Hacker, Luxottica ferma gli stabilimenti
IL CASOAGORDO (BELLUNO) Gli hacker bloccano Luxottica. Ignoti pirati informatici sono riusciti a insinuarsi nel sistema operativo aziendale rendendolo incapace di reggere l'enorme...

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IL CASO
AGORDO (BELLUNO) Gli hacker bloccano Luxottica. Ignoti pirati informatici sono riusciti a insinuarsi nel sistema operativo aziendale rendendolo incapace di reggere l'enorme mole di lavoro di uffici e reparti produttivi. E obbligando quindi i vertici a rimandare a casa, o a invitarli direttamente a non presentarsi in fabbrica, i quasi ottomila dipendenti bellunesi. Stessa sorte per le maestranze di Pederobba, Rovereto, Lauriano, Milano e degli altri stabilimenti sparsi nel resto del mondo. L'emergenza, comunque, pare rientrata. Oggi tutti nuovamente al proprio posto di lavoro.

LA VICENDA
«Nel corso del fine settimana Luxottica è stata oggetto di un attacco informatico ad opera di un cosiddetto malware, prontamente individuato e isolato senza danni all'infrastruttura IT dell'azienda»: questa la spiegazione dei fatti da fonti aziendali secondo le quali non risulta al momento alcun accesso o sottrazione di informazioni di utenti e consumatori. «Ma in meno di 24 ore - viene spiegato - in Luxottica è stato realizzato il vaccino contro questa intromissione ed è iniziata la procedura di bonifica dei server interessati. Le attività lavorative stanno tornando progressivamente alla normalità negli stabilimenti e nella sede di Milano».
I DIPENDENTI
Dipendenti comprensibilmente disorientati nel corso della giornata di ieri. Non sono mancate le prospettive più disparate, tra cui quella che voleva l'azienda sotto ricatto informatico economico. Sulla scia di quanto sarebbe accaduto la scorsa primavera a Essilor, con cui Luxottica si è fusa nel 2018. La realtà francese a marzo avrebbe ricevuto una richiesta di riscatto per ottenere la riabilitazione del sistema informatico interno dopo esser stato violato e bloccato dai pirati informatici. I server vennero disconnessi e resi inaccessibili per varie ore: problematica che però non gravò su Luxottica in quanto dotata di impianti propri e non condivisi. Un episodio simile che toccò invece Luxottica, e che andò a colpire soprattutto la parte logistica, si registrò il 12 luglio 2018.
I SINDACATI

«Stiamo monitorando la situazione ora per ora - afferma Nicola Brancher, segretario Femca-Cisl -. Su questo blocco del sistema operativo l'azienda ci ha detto che c'è stato un tentativo mosso dall'esterno di entrare negli apparati informatici Luxottica. Sempre quest'ultima ci ha riferito che gli hacker non sono riusciti a fare breccia nei server in quanto, fortunatamente, essi sono riusciti a difendersi. Ci è stato aggiunto che per maggiore tranquillità è stato scelto di spegnere tutto. Poi è iniziata la ripartenza che, per evitare ulteriori problemi, richiede i suoi tempi». «Riassumendo - sottolinea il sindacalista - l'azienda ci ha detto che sono riusciti a difendersi e che sono riparti. Oggi (ieri per chi legge) c'è stato il blocco delle maestranze. Poi si vedrà. Di certo quanto sta accadendo viene verificato in continuazione». «In termini logistici - aggiunge Luigi Dell'Atti, rsu Filctem-Cgil - siamo riusciti a coordinare perfettamente i trasporti. Solo ad Agordo, ad esempio, tra i lavoratori che hanno dovuto improvvisamente lasciare i reparti circa 1.500 i dipendenti erano appiedati, in quanto si servono dei trasporti con autobus. Grazie quindi all'opera di noi sindacati e dell'azienda, assieme alla collaborazione di Dolomitibus, nel giro di poco tempo tutti coloro che erano giunti in Valcozzena con i pullman li hanno avuti a disposizione, nonostante le ore di anticipo sull'orario tradizionale».
Raffaella Gabrielli
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Il Gazzettino