Ha un nome il predatore delle auto in sosta

Ha un nome il predatore delle auto in sosta
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L'INDAGINE
MESTRE L'hanno fermato domenica pomeriggio, poco dopo le 17, che gironzolava senza meta tra via Genova e via Kolbe. Ghanese, 38 anni, quando è stato bloccato dagli agenti delle volanti, in tasca aveva pochi spiccioli rubati dall'abitacolo di una Citroen Ds parcheggiata in via Torino e che lui aveva danneggiato sfondandone il vetro per provare a racimolare ciò che trovava. A dare l'allarme era stato lo stesso proprietario dell'auto che, da lontano, si era accorto di quanto stava accadendo alla propria auto.

In pochi minuti uno degli equipaggi delle volanti ha individuato un giovane che somigliava alla descrizione fatta dal proprietario della macchina. A insospettire ancor di più gli agenti della questura, il fatto che alla vista della polizia il sospettato aveva cercato di cambiare direzione nel tentativo di sparire nel nulla e far perdere le proprie tracce: inseguito, è stato bloccato e identificato dalla sua vittima. Come se non bastasse, in tasca gli sono stati trivati i soldi e alcuni oggetti tenuti in auto dal proprietario della Citroen. Portato in tribunale, ieri mattina è stato condannato per direttissima a 2 anni di carcere e 200 euro di multa, entrambi sospesi in via cautelare ma con il divieto di dimora nel territorio del comune di Venezia.
Il sospetto degli agenti è però che il trentottenne senegalese sia il responsabile della razzia di auto che ha colpito le vie di Mestre nelle scorse settimane: questo il fronte d'indagine che la polizia sta approfondendo.
Da inizio dicembre infatti ha preso il via una scia di furti e danneggiamenti alle auto parcheggiate lungo la strada. Chi colpisce - e per la questura su molti di questi episodi c'è la firma del trentottenne bloccato domenica e condannato ieri - lo fa senza altro motivo se non quello di danneggiare le vetture e cercare di raggranellare qualche spicciolo, nulla di più.
Gli ultimi episodi portano la data dei sabati di shopping pre-natalizio quando erano state colpite diverse macchine nel centro cittadino. Ma le sorprese non mancavano anche a chi si svegliava convinto di poter andare a lavoro con la propria auto, poi trovata con i vetri distrutti o le gomme tagliate nel posto in cui era stata parcheggiata. Razzie che avevano portato ad una stretta dei controlli, ora resta da far quadrare i pezzi del puzzle.

Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino