Ha individuato l'Orologio più antico del mondo a Chioggia. Con grande disappunto della regina Elisabetta e del suo entourage, convinti invece che il primato appartenesse...
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Proprio per fare chiarezza, e per rimetterlo poi in funzione, l'assessore Flavio Rodeghiero ha incontrato la professoressa Addomine, affidandole l'incarico di procedere con le verifiche necessarie. Il summit è avvenuto l'altra mattina a Palazzo Moroni, presenti anche Giuliano Pisani e Serena Baccaglini. Nelle prossime settimane l'esperta, che nel frattempo è diventata consulente del comitato scientifico che si occupa degli orologi di Elisabetta II, Big Ben compreso, si recherà nella Sala degli Affreschi Astrologici del Salone per studiare il quadrante che riporta i simboli astrologici e la suddivisione in 24 ore. Inoltre, analizzerà i documenti d'archivio relativi alle spese e agli incarichi affidati per la decorazione della sala stessa. Successivamente dovrà essere sottoposto a un'attenta verifica il meccanismo situato dietro il quadrante.
La necessità di approfondire nei dettagli la conoscenza dell'orologio astrale del Salone è stata estermata dalla stessa Addomine e l'assessore alla Cultura è stato ben felice di assecondare la curiosità di una studiosa di tale livello.
«L'orologio che si trova all'interno del Palazzo della Ragione - sottolinea Flavio Rodeghiero - è indubbiamente molto originale e potrebbe essere stato realizzato prima dell'incendio che aveva distrutto il Palazzo della Ragione del 1420. Ora è emersa l'ipotesi che possa essere antecedente a quello di Chioggia, considerato il più vecchio del mondo, e quindi attendiamo l'esito delle verifiche che farà la professoressa Addomine. Se così fosse, potrebbe diventare l'elemento caratterizzante della "Padova degli Orologi", considerato che in città ci sono altri esemplari di grande prestigio storico e artistico». In Piazza dei Signori c'è quello realizzato nel 1344 da Dondi e ricostruito dopo un rogo nel 1436 riutilizzando i segni zodiacali originali; al Bo è presente, anche se spesso passa inosservato il meccanismo costruito da Giovanni Dondi, figlio di Jacopo: si tratta di un orologio da tavolo con 7 quadranti con i moti dei pianeti che confermavano all'epoca la visione tolemaica espressa anche in Salone da Pietro d'Abano. E poi c'è l'orologio astrale della Basilica del Santo, realizzato da Ferracina, il cui meccanismo è collocato nel suggestivo sottotetto, con gli ingranaggi che si trovano proprio sotto la cupola.
«Indubbiamente sull'Orologio di Palazzo della Ragione vanno fatti gli studi necessari, con l'obiettivo innanzitutto di datarlo e poi di rimetterlo in funzione. Inoltre chiederemo alla Addomine anche di descriverlo nei dettagli. È molto curioso ed è un peccato che quasi sempre sfugga all'attenzione dei visitatori. Segna l'ora partendo dall'orizzonte: sotto ci sono quelle notturne e sopra le diurne. Sul quadrante al posto del numero 9 troviamo l'uno».
Per esaminare da vicino il meccanismo bisogna passare attraverso una botola e accedere al loggiato che si affaccia su Piazza dei Frutti: la professoressa Addomine dovrà valutare in che condizioni si trova dopo tanti anni di oblio e capire come può essere rimesso nelle condizioni di tornare a scandire il trascorre del tempo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino