Ha affrontato senza timori le minacce e le critiche di quei musulmani che non volevano

Ha affrontato senza timori le minacce e le critiche di quei musulmani che non volevano
Ha affrontato senza timori le minacce e le critiche di quei musulmani che non volevano che lei continuasse a sfilare, a maggior ragione sotto le telecamere e lungo le passerelle...

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Ha affrontato senza timori le minacce e le critiche di quei musulmani che non volevano che lei continuasse a sfilare, a maggior ragione sotto le telecamere e lungo le passerelle di Miss Italia. Ora la modella e ballerina padovana Ahlam El Brinis, originaria del Marocco, fin da piccolissima residente in Italia e cittadina italiana, attraverso il suo profilo facebook, denuncia pubblicamente un altro episodio che la ferisce ancora di più, perché coinvolge anche il fratello quattordicenne che frequenta il primo anno in un istituto superiore della città. «Ormai io non ho più parole, sono allibita - scrive Ahlam spiegando quanto è avvenuto mercoledì - Dei ragazzini di prima superiore in classe di mio fratello si sono presentati in classe con le mie foto - semplici foto di shooting - e pubblicamente il professore davanti a tutta la classe ha esordito con: che cagna!. Aldilà dei soliti giudizi da parte di persone che non mi conoscono e mi hanno vista solo in foto - spiega la modella - aldilà del linguaggio parecchio scurrile usato in una scuola, mi perplime che certe parole non siano uscite dalla bocca di un quattordicenne bensì da un professore e padre di famiglia, colui che dovrebbe essere un esempio per i ragazzi!».

Si chiede Ahlam: «È questo che volete insegnare ai vostri figli, alunni? Che una modella è una cagna? Che una ragazza poco vestita è una poco di buono? È possibile che un ragazzino sia costretto dalla società in cui viviamo a vergognarsi del lavoro che fa la sorella? È questo l'insegnamento che vogliamo dare? Sì poso e sfilo poco vestita; sì, lavoro anche in discoteca - sottolinea - ma sapete cosa? Quasi nessuno conosce interamente il mio percorso di vita, quasi nessuno è a conoscenza delle lacrime, dei sacrifici che ho dovuto fare sin da molto piccolina. Tutto ciò che ho passato mi ha portata ad essere la donna di oggi. E vado fierissima di me».
Qui si ferma il suo intervento nella rete. E il popolo di Facebook ha risposto con un'ottantina di commenti di amici e colleghe e 450 emoticon di condivisione. «Mia mamma e il suo compagno hanno avuto un incontro con il dirigente scolastico ed il docente - spiega Ahlam - Il professore ha parlato di errore di comprensione degli studenti e che lui ha detto che cara, ma sono stati in tanti che hanno sentito l'altra parola. Non fosse così mio fratello, ragazzo molto sensibile, non me lo avrebbe riferito e non si sarebbero stupiti anche gli altri compagni di classe. I suoi amici sanno qual è il mio lavoro e non è la prima volta che gli dicono di aver visto delle mie foto che sono nel profilo professionale che è ovviamente di libero accesso, ma non era mai successo nulla del genere. Faccio un lavoro che può essere criticato, ma c'è sempre un limite a tutto».

Aveva 17 anni, oggi sono 21, quando Ahlam fu oggetto della prima polemica. In un concorso vinse la fascia di Miss Schio (Vicenza) e fu contestata via web perché non avrebbe rappresentato appieno la bellezza del territorio. Nel 2015 divenne finalista a Miss Italia e con le critiche arrivarono anche le minacce. Non si è fermata e non lo farà neanche questa volta.
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Il Gazzettino