Guardone "007" filma la collega sotto le gonne

Guardone "007" filma la collega sotto le gonne
Impiegata "detective" smaschera il collega guardone e lo consegna ai carabinieri. Sfiorata la rissa. La vicenda è avvenuta all'interno di una ditta della zona industriale. Da un...

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Impiegata "detective" smaschera il collega guardone e lo consegna ai carabinieri. Sfiorata la rissa. La vicenda è avvenuta all'interno di una ditta della zona industriale. Da un pò di tempo la donna, una cinquantenne, si sentiva "pedinata" dal collega, un trentacinquenne di Albignasego. Un corteggiamento silenzioso, ma che giorno dopo giorno è diventato sempre più fastidioso. La vittima non poteva muoversi di un passo: aveva sempre il collega al fianco. Di qui è nato il sospetto a luci rosse. La cinquantenne ha osservato l'uomo nei suoi spostamenti e ha notato che spesso si metteva le mani all'orlo dei pantaloni e maneggiava qualcosa in maniera furtiva. Quando per l'ennesima volta se l'è trovato a fianco, si è spazientita. L'ha bloccato e ha chiamato altri colleghi ad aiutarla. Il trentacinquenne ha tentato di divincolarsi e scappare, ma non ha fatto in tempo. Nella risvolta dei pantaloni di G.C. è stata rinvenuta una microtelecamera agganciata con un elastico alla caviglia con la quale riprendeva le parti intime della collega. Immediato l'allarme al 112. Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Noventa Padovana al comando del luogotenente Enzo Callegaro per verificare cosa fosse accaduto.

Ebbene, il guardone, impaurito non ha proferito alcuna parola. I militari hanno dovuto faticare non poco per toglierlo dalle grinfie della collega cinquantenne che, una volta scoperto il trucco, è andata su tutte le furie. La videocamera è stata posta sotto sequestro. Il dipendente, che ora rischia anche il posto di lavoro, dopo essere stato identificato, è stato denunciato per interferenze illecite nella vita privata. I carabinieri, dopo l'autorizzazione della magistratura, hanno proceduto ad una perquisizione a casa di G.C. ad Albignasego. Nella camera da letto sono stati rinvenuti numerosi attrezzi informatici tra cui alcuni dvd, due smartphone, un computer e un'altra telecamera. Tutto il materiale è stato sequestrato e ora sarà analizzato con attenzione. La posizione con la giustizia dello sbadato guardone potrebbe aggravarsi nel caso in cui sul computer gli inquirenti trovassero filmati di altre vittime riprese nella propria intimità. Se poi emergesse che il materiale video fosse stato divulgato, è previsto anche l'arresto. Al momento non è dato sapere da quanto tempo il denunciato avesse questa distorta passione hard. Sta di fatto che l'ultima sua "preda" l'ha smascherato e ha posto fine a questi squallidi video amatoriali. Ai carabinieri che chiedevano all'indagato sul perchè si dilettasse in quella pratica, G.C. ha risposto che non pensava fosse proibito dalla legge. Pensava di non far del male a nessuno. Ha anche detto di essere una persona molto timida e di avere grosse difficoltà di approccio con il sesso femminile. Ma, di fatto, ora si trova in un mare di guai. Attese nei prossimi giorni le decisioni del suo datore di lavoro. La vittima, invece, ha ricevuto la solidarietà di tutti i colleghi del reparto e i complimenti da parte delle forze dell'ordine per un innato istinto investigativo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino