(L.L.) Qualche agente del penitenziario di via Due Palazzi ha goduto più di cento giorni di malattia in un anno. Altri, a ruota, dopo aver presentato il certificato medico...
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Ieri il giudice dell'udienza preliminare Domenica Gambardella ha condannato il primo medico con il rito abbreviato. Si tratta di Guido Carpenè di Selvazzano. Con lo sconto previsto dal rito speciale è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione, con la sospensione della pena. Il giudice ha rinviato a giudizio l'agente Angelo Telesca, già condannato nell'ambito dell'inchiesta sul carcere colabrodo, dove entrava di tutto, dalla droga ai cellulari. A giudizio anche il medico Paolo Loconti, che da Padova si è trasferito in Puglia dove, secondo l'accusa, continuava a firmare i certificati di malattia degli agenti padovani. Per tutti le accuse sono di truffa aggravata e violazione della legge speciale sull'ordinamento del lavoro del pubblico ufficiale. A condanna definitiva l'agente si trova una pena amministrativa durissima. Mentre il medico rischia, addirittura, la radiazione dall'Albo.
Nel fascicolo dell'inchiesta del pubblico ministero Dini ci sono quattro medici e diciassette agenti. Oltre agli imputati di ieri, il giudice dell'udienza preliminare, Margherita Brunello, ha rinviato a giudizio la dottoressa Maria Luisa Braga di Selvazzano e l'agente Roberto Di Profio, già condannato a 5 anni e 10 mesi di reclusione nell'inchiesta carcere colabrodo.
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Il Gazzettino