GROSSETO - Una ragazzina di quindici anni e un'insegnante neppure quarantenne, accusata di «attenzioni particolari». Love story tra allieva e professoressa o semplice...
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Sarà quell'inchiesta delicata, e condotta nel massimo riserbo, affidata al sostituto procuratore Alessandro Leopizzi, ad appurare se tra l'insegnante e la sua allieva, di una scuola superiore della provincia di Grosseto, ci sia stata quella che tra i banchi è stata definita «una storia d'amore».
Ad accusare l'insegnante, originaria della provincia di Napoli, che non ha figli, è uno dei genitori della quindicenne, che si era insospettito di alcuni racconti che la ragazzina gli aveva fatto. Non ci sarebbero stati comunque, secondo quanto è trapelato, episodi di molestie o costrizione nei confronti della studentessa. Ma l'accusa del genitore è stata sufficiente alla dirigente scolastica per segnalare, nel dicembre scorso, l'accaduto ai carabinieri che in questi mesi hanno seguito le indagini.
L'insegnante, però, dopo una sospensione cautelativa di una settimana (avvenuta qualche mese fa) è tuttora in servizio e in questi giorni sta lavorando regolarmente per gli esami di maturità, nello stesso istituto scolastico. La professoressa, difesa dall'avvocato Dario Carmine Procentese della provincia di Napoli, nega tutto. È tuttora in corso una consulenza tecnica, disposta dal gip, per valutare l'attendibilità del racconto della ragazzina. L'affidamento della consulenza risalirebbe a un mese fa. Le parti stanno dunque aspettando i risultati della consulenza e il giudice eventualmente disporrà, se lo riterrà opportuno, un incidente probatorio.
Non sarebbe la prima volta che sui banchi di scuola si intrecciano relazioni tra professori e allievi, seguite spesso da indagini difficili e corredate da pochi indizi. Anche sul caso grossetano, benché scoppiato da mesi, continua ad esserci un grande riserbo sia da parte del pm che dei carabinieri. Eppure a scuola, anche gli studenti avrebbero percepito qualcosa di un rapporto tra studentessa e insegnante che si sarebbe trasformato col tempo, complice qualche sms «di troppo». Resta da capire fino a che punto possa essersi spinta l'intimità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino