Grillo e l'autismo: «Ignoranza colossale»

Grillo e l'autismo: «Ignoranza colossale»
LA POLEMICATREVISO «Un'ignoranza colossale». Mario Paganessi, direttore generale della fondazione Oltre il labirinto, onlus trevigiana che si occupa di assistenza a persone con...

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LA POLEMICA
TREVISO «Un'ignoranza colossale». Mario Paganessi, direttore generale della fondazione Oltre il labirinto, onlus trevigiana che si occupa di assistenza a persone con autismo, bolla così le battute di dubbio gusto sull'autismo e sulla sindrome di Asperger pronunciate domenica da Beppe Grillo dal palco allestito al Circo Massimo per la manifestazione del Movimento 5 Stelle. «Le sue parole mi indignano scandisce Paganessi il comico genovese parla di malattia. L'autismo non è una malattia. Una malattia si può curare. L'autismo no. Parla di Asperger e del loro non capire e non farsi capire. Una cosa assolutamente falsa e smentita dal fatto che i più grandi geni che hanno cambiato il mondo in meglio sono Asperger. I nomi spaziano da Leonardo da Vinci a Mozart, da Albert Einstein a Steve Jobs». Paganessi è come al solito battagliero, ma sconsolato. Tanto da pensare che sia anche inutile chiedere delle scuse. E partendo da Beppe Grillo allarga il suo pensiero a tutto il Movimento 5 Stelle «L'indignazione delle associazioni e le richieste di scuse non servono a nulla quando siamo davanti a una inarrestabile ignoranza che rischia di travolgere tutti e tutto spiega gli attivisti del M5S cavalcano il movimento no-vax, insultando scienziati ed esperti, attaccano Telethon, difendono buffonate come il metodo Di Bella, postano bufale sull'Aids che non esiste e sull'uso della mammografia per farci ammalare. Per non parlare delle scie chimiche, del pomodoro antigelo, dei microchip all'interno del corpo umano e così via». «Nel 1866 conclude lo storico meridionalista Pasquale Villari scriveva: Bisogna che l'Italia cominci col persuadersi che v'è nel seno della Nazione stessa un nemico più potente dell'Austria, ed è la nostra colossale ignoranza. Oggi come ieri».

Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino