Grandine e nubifragi, albero schiantato a Codognè

Grandine e nubifragi, albero schiantato a Codognè
MALTEMPOTREVISO Il cedimento dell'alta pressione, ma soprattutto l'ingresso di venti di Bora (che in questo momento stanno alimentando un grosso incendio sul Carso goriziano)...

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MALTEMPO
TREVISO Il cedimento dell'alta pressione, ma soprattutto l'ingresso di venti di Bora (che in questo momento stanno alimentando un grosso incendio sul Carso goriziano) hanno stuzzicato l'umidità presente sulla Marca provocando ieri sera un forte temporale che ha colpito vittoriese, coneglianese e parte del Quartier del Piave, prima di spostarsi verso l'opitergino. Non ci sono stati danni, se non un intervento dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza un albero secolare a Codognè, in parte sradicato dal vento. Sono state notevoli invece le precipitazioni, sotto forma di burrasca, soprattutto nell'area compresa fra Gaiarine e Mansuè, dove ha fatto la sua ricomparsa la grandine. Quasi 70 i millimetri di pioggia caduti al suolo nel giro di poco più di un'ora: tecnicamente un nubifragio bello e buono che ha alimentato i corsi d'acqua secondari, senza però generare criticità. Molta pioggia, accompagnata da fulmini e vento, anche nella zona di Sernaglia della Battaglia, dove l'apporto pluviometrico è stato superiore ai 50 millimetri. Più contenuti i quantitativi altrove, addirittura nulli in destra Piave e questo rende abbastanza l'idea che non ci si trova di fronte a sistemi strutturati. I fenomeni hanno prodotto anche un tracollo delle temperature che sono passate nel giro di pochi minuti da 33-34 gradi a 25-26 nelle aree colpite dagli eventi.

I PROSSIMI GIORNI

Da qui a sabato le cose non cambieranno molto: i temporali saranno sempre più presenti rispetto agli ultimi giorni. Saranno piogge in generale brevi, ma non per questo meno intense, come ha dimostrato proprio l'episodio di ieri sera. Il carico di carburante dovuto alle alte temperature resterà infatti immutato perchè l'aria calda scalzata dai rovesci verrà ancora facilmente sostituita da altra aria calda, presente fino a quote medie grazie alla persistenza, comunque non dominante, dell'alta pressione. In prospettiva i fenomeni saranno più probabili nelle aree montane e pedemontane, ma anche le pianure interne della Marca dovranno fare i conti con possibili sorprese, soprattutto nel tardo pomeriggio -sera. La fase di leggera instabilità è anche il sintomo che molto lentamente l'estate sta cedendo il passo sotto la spinta di una sempre più decisa influenza delle correnti atlantiche. Ma ci sarà ancora spazio per godersi delle bellissime giornate.
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Il Gazzettino