Grandi navi, «fumi pericolosi per la salute»

Grandi navi, «fumi pericolosi per la salute»
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AMBIENTE
VENEZIA Il Comitato No Grandi navi e Ambiente Venezia, assieme ad altre 10 associazioni italiane e comitati di città portuali scrivono ai ministri Sergio Costa (Ambiente) e Danilo Toninelli (Infrastrutture e trasporti) chiedendo che venga istituita un'area Eca (Emission control area) nel Mediterraneo per limitare l'inquinamento navale, dovuto soprattutto alla combusione della nafta delle navi, che è da queste ritenuta causa di patologie respitatorie anche importanti.

«È ora che il Governo del cambiamento protegga la salute dei suoi cittadini - dicono - visto che un recente studio della Commissione europea affarma che la grandissima parte dell'inquinamento marittimo in Europa si produce nel Mediterraneo e che nella sola Italia l'inquinamento atmosferico (in generale da trasporto, non dalle sole navi, ovviamente, ndr) causa oltre 60mila morti premature ogni anno ed è la maggior fonte dei gas che contribuiscono ai cambiamenti del clima».
La lettera ai ministri è stata inviata alla vigilia degli importanti incontri del G7 Ambiente che è in svolgimento in Francia, a Metz e del Mepc74 (Marine Environment Protection Committee) presso l'Organizzazione Marittima Internazionale che si terrà dal 13 al 17 maggio, nel corso dei quali verrà discusso il progetto di istituzione di un'area a controllo delle emissioni navali nel Mediterraneo. Da quest'area inutile dire che l'Italia per la sua conformazione geografica, sarebbe il Paese che trarrebbe il maggior beneficio.
«Ci appelliamo ai Ministri - scrivono - affinché l'Italia prenda al più presto posizione su questo progetto che ridurrebbe le emissioni delle navi che causano tanto danno alla salute dei cittadini, in modo particolare delle città portuali, ma non solo. Serve una svolta ambiziosa per proteggere davvero i cittadini dalle emissioni di zolfo, ossidi di azoto e particolato ed il clima. Fino ad oggi, il settore dell'industria marittima è stato, nell'Europa del Sud in particolare, esentato da ogni misura di contenimento delle emissioni in atmosfera e causa, solo a livello Europeo, oltre 50.000 morti premature all'anno.

Oggi è il momento per l'Italia di dire basta a questa situazione e cambiare, avendo il coraggio di essere forza trainante, per il nostro ambiente e il nostro futuro. Basta - concludono - sacrificare la salute dei cittadini a favore di un'industria che ha ignorato per troppo tempo la salute dei suoi stessi clienti e dei suoi lavoratori».
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Il Gazzettino