Granaio, le travi fanno paura

Granaio, le travi fanno paura
CHIOGGIAAllarme per il restauro di Palazzo Granaio. La ristrutturazione delle strutture portanti si preannuncia più laboriosa rispetto a quant'era previsto. Le estremità di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CHIOGGIA
Allarme per il restauro di Palazzo Granaio. La ristrutturazione delle strutture portanti si preannuncia più laboriosa rispetto a quant'era previsto. Le estremità di numerose travi trasversali del solaio versano infatti in pessime condizioni. Sbriciolatesi a causa delle infiltrazioni, non poggiano più sugli appositi alloggiamenti ricavati tra i mattoni. Dovranno, pertanto, essere rinforzate con l'inserimento di nuovi tronconi assicurati mediante l'applicazione di piastre metalliche imbullonate. Se la passano assai male anche alcuni tronconi delle travi longitudinali contigue alla facciata. Tutto lascia presumere che abbiano ceduto a causa dell'imprudente eliminazione delle mensole di rinforzo poggiate sulle colonne portanti.

DIFETTI ANTICHI
Tali elementi in legno, evidenti in alcune foto risalenti all'Ottocento (quando il pianterreno dell'edificio non ospitava alcun negozio), furono tolti di mezzo affinché fosse reso possibile l'inserimento dei rulli d'avvolgimento delle saracinesche. I meccanismi furono celati alla vista dall'esterno, mediante l'applicazione di maschere in legno dimostratesi, però, incapaci di impedire l'infiltrazione dell'acqua piovana, responsabile della putrescenza. Dal modello delle serrande, si presume che quest'ulteriore, malriuscito intervento sia stato eseguito nell'arco delle prime decadi del Novecento. La complessità della situazione è stata verificata, ieri, da una commissione di tecnici inviati dalla Soprintendenza. Al momento, nessuno se la sente di azzardare quanto le criticità potranno incidere sulla data di consegna dell'opera, già prevista entro l'anno prossimo. Le condizioni in cui versano le estremità delle travi non sarebbero risultate riscontrabili prima dell'avvio dei lavori, a causa della presenza di elementi sovrapposti, che le ricoprivano. I primi sospetti risalgono all'estate scorsa, quando le maestranze del cantiere misero mano al tratto di solaio sovrastante la bottega di Giorgio Boscolo Femek. In un primo momento, si sperava che il danno fosse limitato a quella sola, piccola porzione. Ulteriori rimozioni hanno, invece, portato alla luce parecchie altre travature in pessime condizioni. Per scongiurare il peggio, i responsabili dei lavori non hanno potuto far altro che disporre l'installazione di puntelli all'interno della bottega e del vicino bar.

Il palazzo, ideato dall'architetto veneziano Matteo Caime, originariamente destinato all'ammasso del frumento e delle altre granaglie, risale al 1328. La struttura rimase invariata sino agli ultimi anni del XIX secolo, quando il pianterreno cominciò ad essere via via occupato da esercizi commerciali.
Roberto Perini
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino