«Graffiti, sgravi per i proprietari costretti a pulire i muri di casa»

«Graffiti, sgravi per i proprietari costretti a pulire i muri di casa»
UDINE - Slitta la discussione delle nuove regole dei vigili, che, almeno nelle intenzioni della giunta e del sindaco Honsell, dovrebbero offrire "armi" concrete contro graffiti,...

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UDINE - Slitta la discussione delle nuove regole dei vigili, che, almeno nelle intenzioni della giunta e del sindaco Honsell, dovrebbero offrire "armi" concrete contro graffiti, accattonaggio molesto e abusi alcolici vari. Armi "spuntate", però, secondo il centrodestra, a partire da Vincenzo Tanzi (Fi), che stigmatizza l'ennesimo rinvio: «Il regolamento che aspettiamo da tre anni non sarà esaminato al consiglio del 3 ottobre. La maggioranza continua a fare "melina". Ad agosto, dopo la delibera di giunta, sembrava tutto pronto, invece, ad ottobre ancora non si vede». «Nessuna melina - spiega Andrea Sandra (Alternativa) - solo motivi "logistici". Dovrà essere nominato il nuovo presidente della commissione Statuto, poi, ci sono diversi emendamenti. Non riusciremmo ad approvarlo in commissione in tempo per lunedì». Tanzi ha già proposto dei correttivi. Sul fronte prostituzione, secondo lui è «troppo aleatorio» il divieto previsto dall'articolo 7, di «compiere atti contrari alla pubblica decenza o che possono recare molestia o provocare disgusto». «Andrebbe inserito il divieto di prendere contatto con le prostitute, di farle salire a bordo dell'auto e di contrattare prestazioni sessuali a pagamento». Non bastasse, «se vogliamo far desistere i clienti delle lucciole, bisogna introdurre multe salate, da 100 a 500 euro». Tolleranza zero, quindi, contro i clienti delle prostitute. Quanto ai graffiti, «mano tesa ai proprietari degli edifici vandalizzati. Se gli autori non vengono scoperti, spetta ai padroni di casa pulirsi i muri imbrattati da scritte. L'emendamento proposto prevede di andare loro incontro con sgravi fiscali». Al contrario, Sandra, dalla maggioranza, ribadisce la sua posizione critica sulla «filosofia un po' troppo repressiva del regolamento».

Cdm

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Il Gazzettino